Alta velocità in Umbria Si muove la politica

Francesco Ferranti (Forza Italia) attacca il sindaco di Terni Di Girolamo, Daniela Pimponi (PD) ricorda allo stesso ed al sindaco di Foligno Mismetti le altre priorità

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Le parole dell’assessore regionale ai trasporti, Giuseppe Chianella, in merito alla possibile fermata ‘sperimentale’ del Frecciarossa a Perugia e le successive prese di posizione dei sindaci di terni e Foligno – Di Girolamo e Mismetti – che hanno chiesto di «tenere presente le esigenze di tutta l’Umbria, da Sud a Nord. Le amministrazioni comunali lavoreranno in accordo con la Regione per ottenere un risultato che vada nella direzione di una maggiore attenzione dei territori per un servizio che sia strategico e di qualità per tutti gli umbri»; continuano a provocare reazioni.

Francesco Ferranti

Forza Italia «Il consiglio regionale nel luglio scorso – dice il capogruppo di Forza Italia al Comune di Terni, Francesco Ferranti – approvò unanimemente un ordine del giorno che prevedeva l’accesso dell’Umbria all’alta velocità ferroviaria con l’arretramento della partenza del Freccia Bianca da Arezzo a Perugia in direzione Milano, con partenza alle 5,10. Forza italia pose la questione del garantire a tutta la regione e quindi anche alla zona sud e a Terni l’accesso all’alta velocità non solo in direzione Milano, cosa che si potrebbe fare trasformando il Tacitus in un freccia bianca, ma anche rafforzando i collegamenti del Freccia Bianca sull’asse Roma-Terni, cosa che interessa e spesso crea disagi a migliaia di pendolari .

«Di Girolamo burocrate» Secondo Ferranti, «il senatore Di Girolamo da buon burocrate di partito ha plaudito all’azione della Regione per quanta ad oggi fatto che come di frequente interessa solo il nord dell’Uumbria e ha ripreso le posizioni espresse da Forza Italia in Regione per quanto riguarda la necessità di portare a termine le indicazioni della legge regionale e quindi intervenire anche sulle sopracitate questioni che interessano Terni e il sud dell’Umbria . Come sempre il sindaco la prende larga e sollecita la Regione, ma non chiarisce come né quando si realizzeranno anche le esigenze di Terni e del sud dell’Umbria, né chiarisce come su un tema così importante che favorisce i collegamenti di Terni con Milano e con Roma la sua giunta vorrà incentivare la Regione. Su questo gli chiederemo come gruppo consiliare -e lo stesso faranno i colleghi di Foligno con il sindaco Mismetti – di riferire in consiglio attraverso un ordine del giorno urgente».

Daniela Pimponi

Partito democratico Daniela Pimponi, del PD regionale ha inviato una lettera a Di Girolamo e Mismetti: «Ci sono questioni di immediato impatto importanti per lo sviluppo quanto il collegamento del capoluogo con Milano. Ad esempio la Carta Tuttotreno (CTT), di cui si discute in questi giorni, che consente l’accesso su IC e FB a chi già possieda un abbonamento regionale. La acquistano oltre 600 lavoratori, molti residenti nei vostri Comuni, col sostegno della Regione per ridurne il prezzo, perché altrimenti accedere agli stessi servizi costerebbe migliaia di euro in più. Purtroppo oggi il fondo stanziato è insufficiente a coprire il crescente fabbisogno di mobilità in quelle fasce orarie che consentono ai genitori di accompagnare i figli a scuola o che sono compatibili con le tante professioni che ormai caratterizzano il pendolarismo. Oggi, infatti, il mondo del lavoro è drammaticamente cambiato e con esso le necessità ed i tempi di vita delle persone. Persone per cui l’intercity (o il FB) non è una scelta, poiché in quegli orari non esistono, o sono scarsi, collegamenti con treni regionali ed attivarli costerebbe molto più che sostenere le CTT».

Il trasporto locale Secondo Pimponi ci sono «treni regionali le cui condizioni e la cui puntualità sono garantiti, ma il cui monitoraggio è basato su dati forniti dalla stessa azienda di trasporto, compromettendo la possibilità di migliorare o di applicare le giuste penali, magari da reinvestire in nuovi treni o collegamenti, come fatto da altri territori. Arrivare troppo spesso in ritardo al lavoro o a casa, è insostenibile tanto per i lavoratori quanto per le loro famiglie ed un numero crescente di persone ha lasciato e lascia l’Umbria a causa dei collegamenti poco efficaci, nonostante la nostra posizione strategica, vicinissima alla capitale».

Le tariffe A proposito di distanze, spiega Daniela Pimponi, «per il D.M. n. 6925 del 30 aprile 1974, gli Umbri pagano in base ai chilometri della “linea storica” e non a quelli effettivamente percorsi sulla “direttissima”, considerata “nuova” sebbene risalente agli inizi degli anni ’70. C’è una discussione tra Regioni e Trenitalia che riguarda i treni regionali, mentre il MIT ha già adeguato le tariffe chilometriche degli gli IC. Riportare l’adeguamento alle CTT legate agli IC, ne dimezzerebbe i costi per centinaia di lavoratori (e forse per la stessa Regione), mentre un adeguamento delle tariffe regionali, porterebbe grandi risparmi per migliaia di famiglie. Sono confidente (Pimponi evidentemente pensa in inglese e poi traduce in italiano; ndr) che anche voi, così come fatto da altre istituzioni e dalle associazioni dei consumatori, perorerete queste esigenze in tutte le sedi in cui vi sarà possibile».

Il consigliere Ricci Per il consigliere regionale Claudio Ricci «l’arretramento del Freccia Rossa 1000 da Arezzo a Perugia, alle 5 di mattina, è un atto provocatorio indegno di essere proposto. Vere e proprie ‘briciole’ che, da sole, sono solo ‘fumo negli occhi’. Mi meraviglio di chi si ‘accapiglia’ per prendersi i meriti. Incredibile. Spero che i sindaci di Terni, Spoleto, Foligno, Assisi e Perugia, con i primi cittadini dei luoghi affini, si facciano sentire e si organizzino per una protesta sin anche plateale. Martedì prossimo spero che arrivino per farsi sentire nel prossimo consiglio regionale». Il consigliere incalza: «Ma possibile che non si capisce che i clienti commerciali business non partono alle 5? Possibile che non si intuisce che non ci sarà alcun turista che si sveglierà, nel cuore della notte, per prendere questo treno per Firenze e Milano? Ma per chi ci avete preso, non abbiamo certamente ‘l’anello al naso’. La vera svolta sarebbe stata il Freccia Rossa 1000 da Terni per Spoleto, Foligno, Assisi, Perugia e Terontola sino ad Arezzo, Firenze, Bologna e Milano. Ma chiedere di fare come la Regione Basilicata che ha investito sino a 3 milioni di euro per l’alta velocità ferroviaria, utilizzando fondi europei, è chiedere troppo? Sì, forse è chiedere troppo per una Regione ormai sud del sud d’Italia, ultima in ogni classifica economica».

Enrico Melasecche «Giace da qualche mese all’odg del consiglio comunale un mio atto di indirizzo che chiede al sindaco di attivarsi per consentire a Terni ed al suo territorio di poter avere almeno un treno ad alta velocità che, in sostituzione del Tacito, ci colleghi celermente con il Nord del Paese, valutando fra le varie soluzioni anche la possibilità di fermate specifiche di alcuni Freccia che passano ad Orte. Ne chiederò l’anticipo della discussione prima che sia troppo tardi», si legge in una nota del consigliere comunale Enrico Melasecche. «Il fatto che la Regione si interessi solo di Perugia costituisce ormai uno strabismo cui siamo abituati ma a cui molti di noi non intendono arrendersi. Dispiace quindi leggere che il nostro sindaco, testardamente detentore della delega allo sviluppo economico con i risultati che possiamo tutti constatare, si faccia promotore con il consueto notevole ritardo di una soluzione che appare, agli occhi degli esperti, difficilmente attuabile. Quella di chiedere l’istituzione di un Freccia che si fermi non solo nei due principali capoluoghi di Provincia ma anche a Foligno o di altre città dell’Umbria che, comprensibilmente avanzano richieste in tale direzione». Per il consigliere comunale «in un’area di crisi complessa i collegamenti ferroviari con la Capitale e con Milano sono vitali per la tenuta attuale ed il futuro rilancio della nostra economica e non possiamo consentirci il lusso di abdicare anche su quest’altro fronte».

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