Altri infortuni in Ast: le Rsu vanno all’attacco

Terni, un lavoratore Pix1 ha perso mezza falange di un dito. Un altro colpito da un gancio alla testa. Incidente in AOD3. «Problemi organizzativi, direzione agisca»

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Le Rsu/Rls di Ast tornano a farsi sentire sui temi della sicurezza, degli incidenti e degli infortuni che sono avvenuti, anche di recente, all’interno dello stabilimento di viale Brin. E lo fanno in una nota in un cui sottolineano con preoccupazione «l’attuale situazione che persiste all’interno dell’azienda, dovuta sostanzialmente agli effetti relativi alle scelte unilaterali che, dal nostro punto di vista, mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori. Gli episodi che si sono verificati in questi ultimi giorni, in vari reparti del gruppo – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – confermano tutte le nostre preoccupazioni, già denunciate sia con comunicati, sia rivolgendoci anche ad enti esterni».

Gli infortuni

Lo scorso 26 aprile «in AOD3, durante la fase di correzioni, è accaduta una forte reazione che solo per fatalità non ha provocato un incidente al carropontista». Poi c’è quanto accaduto due giorni dopo, domenica 28 aprile, ovvero «gli incidenti avvenuti nel reparto Pix1, dove ad un lavoratore è stata amputata mezza falange dell’indice della mano destra presa a contrasto mentre toglieva la carta dall’aspo e, a poche ore di distanza sempre in quel reparto, un altro lavoratore è stato ferito ad uno zigomo da un gancio». Episodi che per Rsu e Rls «dimostrano che il progetto di polivalenza che l’azienda sta mettendo in atto in maniera unilaterale, tutti i giorni mette a rischio l’incolumità dei lavoratori messa in discussione anche da un continuo e massiccio ricorso al lavoro straordinario».

L’accusa

Le rappresentanze denunciano infine «continui cambi di organizzazione all’interno dei reparti, con lo spostamento di lavoratori da un ente all’altro senza una logica precisa. Tutto ciò – scrivono – è, a nostro avviso, frutto di un’organizzazione aziendale carente in molti aspetti, sia organizzativi che di personale. Continuiamo a ribadire con forza che gli assetti occupazionali attuali sono insufficienti a garantire la sicurezza dei lavoratori e dei loro diritti, oltre a mettere in discussione il raggiungimento degli obbiettivi». L’auspicio è che «nell’incontro con la direzione aziendale nei prossimi giorni, alcune delle questioni sopra dette vengano chiarite fino in fondo.
In assenza di ciò, avendo completato tutto un percorso di verifica, valuteremo tutte le azioni necessarie da intraprendere».

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