Ambiente a Terni: «Forte impulso»

Riconoscimento Area ambientale complessa, incontro per l’istituzione del ‘tavolo’ di indirizzo e controllo: «Possiamo dare una svolta al territorio»

Condividi questo articolo su

Di Girolamo con l’assessore regionale Chianella

Un incontro istituzionale per mettere in fila idee e azioni da portare avanti per risolvere le numerose criticità legate all’ambiente ternano. Suolo, aria, acqua, inquinamento, riqualificazione e ‘bonifica’: giovedì mattina appuntamento al centro multimediale di Terni per discutere – con insediamento del tavolo permanente di indirizzo e controllo sull’attuazione della risoluzione – del tema Area ambientale complessa. Un ulteriore step, coordinato dagli assessori regionali all’ambiente e al welfare, rispettivamente Fernanda Cecchini e Luca Barberini – per la rincorsa al riconoscimento. 

I COMMENTI DI DI GIROLAMO, CECCHINI E BARBERINI, VIDEO

Marco Squarta e Raffaele Nevi

La partecipazione Presenti – su tutti – il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, l’assessore all’ambiente Emilio Giacchetti, l’assessore regionale ai trasporti e alla riqualificazione urbana Giuseppe Chianella, i consiglieri regionali Andrea Liberati (M5S), Raffaele Nevi (FI), Emanuele Fiorini (Lega Nord), Marco Squarta (FdI), Claudio Ricci, il direttore generale di Arpa Umbria Walter Ganapini, il senatore M5S Stefano Lucidi e il segretario generale della Cgil Terni Attilio Romanelli (invitato su 2° convocazione dopo l’attacco per la mancata inclusione al tavolo). Invitati inoltre rappresentanti dei Comuni, delle Asl, delle agenzione regionali per l’ambiente, parlamentari e di tutte le categorie interessate: più di qualche defezione – all’apertura della discussione poco più di trenta persone in sala – per l’appuntamento.

DE REBOTTI ALZA LA VOCE: «‘TAVOLO’ AMBIENTE, INSERIRE ANCHE NARNI»

Stefano Lucidi e Andrea Liberati

Più velocità, città eco-sostenibile e sicurezza Di Girolamo ha sottolineato che «il Comune è attivo da tempo sulle tematiche ambientale, basta ricordare le questioni legate alla qualità dell’aria, l’inquinamento del suolo e la qualità dell’acqua. Tutto ciò entra in un disegno complessivo organico e ciò ci permetterà di portare avanti con più velocità le progettualità che riguardano la riqualificazione e il risanamento. Un percorso che si unisce a quello legato all’Area di crisi complessa, per far sì che Terni diventi sempre più una città eco-sostenibile. L’incontro odierno comporterà – ha concluso – la creazione di un comitato che vedrà insieme istituzioni, soggetti di partecipazione e associativi per concertare le iniziative da mettere in campo per consentire alla ‘conca’ di tornare a essere un luogo dove vivere bene e in sicurezza».

DI GIROLAMO: «ACEA SPENGA L’INCENERITORE»

All’apertura dell’incontro poco più di trenta persone

Lo studio epidemiologico e il piano Le buone intenzioni ci sono, mancano però passi concreti e decisi. Ed ecco che si torna a parlare dello studio epidemiologico: «Questo incontro – ha spiegato la Cecchini – nasce dopo l’approvazione a larga maggioranza della mozione in consiglio regionale (8 maggio) e in seguito agli atti compiuti della giunta in questi mesi per mettere al lavoro gli esperti per lo studio epidemiologico e capire la rispondenza tra patologie importanti e tipo di emissioni nel territorio. Inoltre abbiamo iniziato a rivedere e ammodernare il piano aria, c’è tutto il lavoro attraverso l’Area di crisi complessa che metterà l’industria nelle condizioni di dare il proprio contributo nell’uso delle migliori tecniche a disposizione. Le dinamiche da affrontare sono diverse, intanto la definizione dell’area e a quali altri soggetti allargare l’ invito a partecipare al tavolo». Nell’incontro è stato ribadito – ipotesi settembre – di far partire al più presto lo studio epidemiologico.

«PER TERNI UN PIANO DI BONIFICA»

Terni

«Cerchiamo la svolta» Si punta all’Europa per dare un’accelerata: «La Regione ha chiesto un incontro al ministro Gian Luca Galletti, tramite il Ministero dell’ambiente coinvolgeremo anche l’Europa per avere questo riconoscimento. Intanto i cittadini – termina la Cecchini – possono essere certi che sul fronte dello sviluppo economico, dell’ambiente, qualità dell’aria, Arpa e sanità stiamo lavorando, forse per la prima volta abbiamo messo tutti intorno a un tavolo. Vuol dire coordinare le azioni e unirsi per dare una svolta al territorio dal punto di vista ambientale».

«SERVE UN NUOVO STUDIO PER L’ARIA»

La ‘conca’ ternana

«Impulso vero» Barberini ha invece sottolineato che «con questo tavolo mettiamo insieme le diverse componenti della pubblica amministrazione per avviare concretamente un approfondito e serio percorso di valutazione, che cerchi di avere dati reali, veri. E dunque capire gli effetti sulla qualità della vita che ci sono nella ‘conca’ ternana, per poi trovare adeguate contromisure da realizzare nei prossimi anni. Da oggi partirà un impulso forte e autorevole per chiedere un contributo di rilievo alla comunità scientifica: l’idea è quella di mettere a sistema i diversi piani e strumenti operativi già attivati da tempo e vedere come si possano intersecare tra loro per trovare insieme le soluzioni migliori. Al tempo stesso, è opportuno valutare la possibilità di ricorrere ad esperti qualificati e terzi, come ad esempio il ministero della salute, per ampliare la discussione e dare risposte più efficaci».

«Passo importante» Per Raffaele Nevi «è un primo passo importante con cui parte l’attuazione della risoluzione approvata nei mesi scorsi dall’assemblea legislativa dell’Umbria. Ho cercato nel mio intervento di dare il senso dell’urgenza di vedere riconosciuto il tema della specificità della realtà ternana per l’Umbria ma anche per l’Italia e l’intera Europa come è scritto al punto 1 della mozione approvata dalla Assemblea legislativa umbra. Solo impegnandoci a fondo e con convinzione possiamo arrivare all’obiettivo di farci riconoscere dallo Stato e dalla Europa come area ambientale complessa alla luce di elementi di grande particolarità che rendono la zona unica addirittura nell’intero paese. E costruire un piano straordinario di interventi che possano dare il via ad una nuova fase storica per la nostra città in cui non ci sia più contrapposizione su questo tema. D’altronde questa unicità è data anche dal fatto che la nostra città è una delle più importanti città industriali del nostro paese e che l’insediamento siderurgico ma anche le industrie chimiche sono dentro la città. Mi fa piacere che la ‘road map’ che si è condivisa alla fine preveda un impegno molto concreto, che vedrà protagonista la giunta nei confronti dei ministeri dell’ambiente e della salute ma anche del Comune di Roma per ciò che attiene il tema della chiusura dell’inceneritore di Acea. A fianco a questo si svilupperà il tavolo tecnico che è stato istituito per ciò che attiene l’aspetto dell’approfondimento dei dati – conclude – sulla situazione dell’ambiente e della salute».

Emanuele Fiorini

«Fare atti concreti» Nel suo intervento Fiorini ha spiegato che «serve un’azione concreta sul tema ambiente ed inquinamento, pur nella determinazione delle varie peculiarità morfologiche della ‘conca’ e nel mantenimento degli interessi produttivi-industriali in atto. Dobbiamo trovare la giusta sintesi tra ambiente e lavoro, tra rispetto della salute dei cittadini e fattore economico. Il ‘tavolo’ è uno strumento attivato in seguito all’occupazione permanente della Lega Nord dell’Aula di palazzo Cesaroni: in quella occasione, in realtà avevamo chiesto alla giunta regionale di intraprendere azioni mirate e concrete alla risoluzione delle criticità esistenti. Tuttavia ci siamo astenuti sul voto della mozione che determinava il riconoscimento di Area ambientale complessa, in quanto avevamo valutato la risoluzione, seppur buona negli intenti, troppo vaga ed effimera nei mezzi. A tal proposito mi preme ricordare che la nostra mozione per l’utilizzo di un georadar presso la discarica ‘Le Crete’ di Orvieto, approvata in Aula da circa 8 mesi, non ha ancora trovato compimento. Non dare luogo ad una passerella politica, si può creare occupazione e non inquinare perché le nuove tecnologie lo permettono, perché ci sono gli strumenti giusti per farlo, perché sono i cittadini a chiederlo. Occorre portare a compimento e rendere al più presto pubblici gli studi epidemiologici sulla ‘conca’ ternana. In attesa di dati concreti, tuttavia, negare che a Terni vi siano percentuali anomale di incrementi per patologie tumorali, rispetto al resto d’Italia e in linea con altre realtà della penisola caratterizzate da industria pesante, significa negare la realtà e compromettere fin da subito tutto il lavoro che andremo a fare».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli