Amelia, iniziativa contro il ddl Pillon

Ad organizzarla il gruppo ‘A casa tutto bene’. «Deriva pericolosa, preoccupati per i diritti delle donne e della famiglia»

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Prima iniziativa sulle politiche di genere – in particolare contro il disegno di legge Pillon e a sostegno della legge 194/78 – da parte del gruppo ‘A casa tutto bene’, animato da Claudia Dionisi, Giovanni Rubini e Mattia Nannurelli con l’obiettivo di riconnettere un Partito Democratico in affanno, con chi non riconosce più il partito come interlocutore principale. Ad Amelia, domenica pomeriggio, si sono incontrati per riflettere e discutere delle politiche – definite sessiste – espresse dall’attuale governo nei confronti delle donne e dei diritti. Erano presenti le associazioni femministe di Amelia, Narni e Terni e la consigliera di parità della provincia di Terni, Teresa Di Lernia.

Dure critiche

Secondo gli organizzatori dell’evento, «il disegno di legge Pillon rappresenta un ritorno ad una cultura patriarcale, maschilista e retrograda, come ribadito, non solo nell’attacco feroce alla 194 e con il disegno di modifica sul diritto di famiglia, ma anche, nell’attuale Legge di Bilancio, nella scelta di non rifinanziare il congedo di paternità. È evidente, oggi più che mai, l’urgenza di tornare a difendere i diritti e le libertà da tempo conquistate. Occorre riaffermare ciò che ritenevamo essere scontato».

«Rischio regressione»

«L’Italia – prosegue il gruppo – ha un problema con le donne. Le dichiarazioni del senatore Pillon e del ministro Fontana sono chiare. Dopo 40 anni dall’approvazione, tornare a definire l’interruzione volontaria di gravidanza un olocausto dimenticato è disumano. Diritti faticosamente acquisiti, vengono smarriti per strada. Il rischio è sotto gli occhi di tutti: fare giganteschi passi indietro. Tornare al passato. Rischiare una regressione politica e civile, ma prima ancora sociale e culturale del nostro Paese. E allora, queste iniziative servono proprio a questo: ad accendere la luce, per non tornare al buio».

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