Amelia, Vittorio Sgarbi presenta ‘Matrix’

La mostra personale di Luciano Ventrone dal 19 novembre al museo civico archeologico e pinacoteca ‘Edilberto Rosa’: 30 dipinti inediti dell’artista contemporaneo

Condividi questo articolo su

La mostra personale di Luciano Ventrone ‘Matrix. Oltre la realtà-Beyond reality’ è stata presentata a Roma da Vittorio Sgarbi. Dopo l’anteprima di 9 opere esposte dal mese di agosto, il museo civico archeologico e pinacoteca ‘Edilberto Rosa’ di Amelia ospita, nei locali dell’ex Collegio Boccarini, un’antologica di 30 dipinti di Luciano Ventrone, con l’intento di farne conoscere la produzione più recente. La mostra a cura di Cesare Biasini Selvaggi sarà inaugurata domenica 19 novembre.

Il virtuosismo Fino al 25 febbraio 2018 la mostra, con l’estensione di dipinti di Ventrone distribuiti nelle sale espositive ai piani superiori, offrirà al visitatore un confronto con la collezione archeologica del museo, in cui spiccano la statua bronzea del generale romano Nerone Claudio Druso, detto Germanico, rinvenuta nel 1963 e l’ara ‘di Dioniso’, un esemplare in marmo risalente al I secolo d.C., sulla cui fronte è scolpita la leggendaria nascita del dio. «Ventrone è un artista contemporaneo – ha sottolineato Vittorio Sgarbi – che realizza opere che le persone vanno a vedere perché vogliono meravigliarsi. Ha saputo affermarsi come grande maestro nella figurazione con un virtuosismo eccezionale».

L’ispirazione Alcuni dei reperti conservati all’interno del Museo, in particolare i pregevoli capitelli dell’antica Ameria (il nome di Amelia in epoca romana) raccolti negli scavi della città e nei suoi dintorni, sono stati di ispirazione per Ventrone, dagli inizi degli anni Ottanta, per la realizzazione di alcune delle sue famose nature morte. «I monumenti muoiono quando non parlano più», ha affermato Tomaso Montanari. Scopo della mostra, come scrive Cesare Biasini Selvaggi, è quello di farne dialogare quelli della storia romana di Amelia con le opere di un artista contemporaneo che è stato in grado di interpretarli con il linguaggio dell’oggi, evocando visioni e stimolando riflessioni nuove. E contribuendo, in questo modo, a trasformare un patrimonio culturale nell’ambito di uno scenario passivo, in un habitat quanto mai vitale e palpitante.

Il percorso espositivo inizia al piano terra del museo, nelle sale dedicate alle mostre temporanee, con 7 dipinti recenti dell’artista romano, oltre a 2 opere degli inizi anni novanta, nelle quali campeggia, in primo piano, la raffigurazione di alcuni reperti archeologici dell’antica Ameria. La mostra prosegue ai piani superiori con altri 20 dipinti eseguiti negli ultimi anni che, senza complessi, si confrontano con l’archeologia, come la collezione di iscrizioni e basi funerarie, testimonianza di illustri famiglie amerine tra cui la Gens Roscia citata da Cicerone.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli