Amianto in Umbria: «La Regione riferisca»

Interrogazione di Liberati e Carbonari (M5S) che citano l’ecatombe di vittime e malati e chiedono alla giunta di spiegare le azioni messe in atto nei confronti del governo

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«Conoscere se c’è stata interlocuzione tra la giunta regionale e il governo nazionale, ed eventualmente con quale esito, a seguito della mozione approvata nel maggio 2016 che impegnava la Regione a richiedere i benefici sull’amianto per i lavoratori ThyssenKrupp di Terni, Sgl Carbon di Narni e Officine Grandi Riparazioni di Foligno». È questo il contenuto di un’interrogazione a risposta immediata (question time) che i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, annunciano di aver presentato.

Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari

La storia «L’assemblea legislativa, a maggio 2016 – ricordano Liberati e Carbonari – approvò all’unanimità una mozione del M5S con cui impegnava la giunta a un’applicazione più uniforme delle norme in tema di accredito delle maggiorazioni contributive per i lavoratori esposti all’amianto. Siamo più volte tornati sul tema, visto che centinaia e centinaia di lavoratori stanno tuttora attendendo lo scivolo, i benefici previdenziali legati alla prolungata esposizione all’amianto da parte delle maestranze ben oltre il 1992, anno di cessazione della commercializzazione dell’Eternit».

Decessi e malattie «Non pochi – affermano i due consiglieri regionali – sono i lavoratori costretti a restare, talora in condizioni di salute precarie e comunque a rischio, visto che la vita media degli esposti all’amianto è comunque più breve – tra i 64 e i 71 anni – stando a tutte le statistiche. Intanto una recente conferenza stampa di Cgil, Cisl e Uil, quanto a malattie connesse all’amianto, ha indicato in 96 le vittime registrate per mesotelioma nel periodo 2011-2015; 70 malattie professionali legate all’asbesto sono state poi segnalate nel 2013 presso Inail, mentre i lavoratori deceduti sono 11. Sono invece ben 418 le persone colpite da mesotelioma, stando al registro tumori umbro nell’ultimo decennio. Analogamente – spiegano Liberati e Carbonari – il problema denunciato su Tk-Ast, si pone pure per la Sgl Carbon di Narni, le Officine Grandi Riparazioni di Foligno e altre realtà produttive dove è verificata la presenza di manufatti in cemento-amianto».

«Controlli assenti» «Stando alle audizioni effettuate dalla 2° commissione – proseguono i consiglieri del M5S – è emerso come i controlli di Inail e altri enti sulla presenza di amianto nelle realtà produttive siano stati effettuati soltanto sulla carta, ossia sui documenti forniti dalle parti in causa, nel silenzio della politica e del sindacato di allora; né sono mai emersi documenti scritti che indichino l’esistenza di controverifiche di parte pubblica sugli atti di parte privata. La scienza ha ormai da tempo certificato il grave pregiudizio alla salute umana procurato dall’amianto. Inoltre, lo studio Sentieri (ISS – Ministero della salute) ha già registrato su Terni un eccesso di patologie legate al mesotelioma pleurico negli uomini pari al +164%, a voler tacere di altri rilevanti dati su mortalità e ricoveri in città».

L’interrogazione «Per questo – è il nocciolo dell’interrogazione a risposta immediata – chiediamo di sapere se, nel quadro più ampio delle lente rimozioni dell’asbesto dagli edifici, conformemente agli impegni assunti con il voto del maggio 2016 e in vista della Legge finanziaria nazionale 2017, la giunta abbia almeno interloquito, e con quale esito, presso il governo per assicurare ai lavoratori esposti le stesse opportunità offerte dalla legge in tema di anticipato ritiro dal lavoro e pure dopo il 1992, tutelando finalmente appieno i loro diritti, cancellando così le palesi e note iniquità registratesi addirittura tra lavoratori delle stesse aziende, quando impiegati nelle diverse regioni».

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