Ampliamento Le Crete: tutti contro il progetto

Sit-in di protesta prima della conferenza dei servizi per scongiurare un parere positivo alla sopraelevazione voluta da Regione e Acea

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Resta alta l’attenzione sulla discarica di Orvieto. Non è bastato l’ennesimo ‘no’ all’ampliamento, confermato nelle scorse settimane dal consiglio comunale e dal primo cittadino Giuseppe Germani, per dissipare del tutto un’ombra che inquieta, oggi più che mai, la Rupe.

Gli striscioni dei comitati

Nuova protesta E allora ecco che a fronteggiare quello ‘scellerato’ progetto di ampliamento voluto dall’azienda che gestisce la discarica, l’Acea, e dalla Regione, si uniscono tutte le forze politiche in campo, non solo l’opposizione. E un semplice sit in di protesta, organizzato da Ciro Zeno del Partito comunista, diventa una vera e propria manifestazione di sensibilizzazione condivisa da tutti in programma per sabato prossimo, 21 aprile, davanti alla sede del comune: 48 ore prima della nuova conferenza dei servizi. Due giorni appena – sperano gli organizzatori – per scongiurare un parere positivo all’ampliamento della discarica.

Gli interessi, sul tavolo, sono tanti. Non solo quelli ovvi dell’azienda che gestisce la discarica, ma anche quelli della Regione, rappresentati anche chiaramente durante un faccia a faccia coi comitati ambientalisti dalla stessa Fernanda Cecchini, assessore all’ambiente. E’ la Regione, infatti, a mettere nero su bianco che, per il momento, non sembrano esserci altri strade per lo smaltimento dei rifiuti che non quelle che portano alla discarica. E Orvieto, con 240 mila tonnellate di capacità residua, sembra rimanere un polo strategico, dal momento che le discariche perugine di Pietramelina e Borgogiglione sono ormai considerate off limits.

Roma Ma non c’è solo il parere positivo al progetto di Acea a preoccupare i cittadini orvietani. Da tempo, infatti, il sospetto che la multiutility romana, di cui il Campidoglio detiene il 51%, prema per l’ampliamento della discarica Le Crete per ovviare anche ai problemi di gestione dei rifiuti della capitale, si fa sempre più concreto. Soprattutto da quando i dirigenti hanno preso di mira il comitato ambientalista degli Amici della Terra che ha sollevato valutazioni di tutela paesaggistica per contrastare un progetto «che non è altro se non il completamento di una discarica in esercizio da oltre 20 anni», come ha sentenziato nei giorni scorsi.

Monica Tommasi, presidente Amici della Terra

Il fronte del no Riuscirà il piccolo comune di Orvieto – nonostante inizialmente il sindaco Germani si fosse sbilanciato in favore della sopraelevazione in maniera accondiscendente – a fronteggiare la volontà della Regione e a sconfiggere le pressioni di un colosso dell’energia, dell’idrico e dei rifiuti come Acea? Intanto a far sentire il fiato sul collo al primo cittadino Germani non ci sono più solo gli ambientalisti, ma anche i consiglieri comunali di maggioranza, quello stesso Pd che, a Perugia, viaggia su ben altri binari. «Il sindaco Germani è tenuto a rispettare il mandato del consiglio comunale  – è il commento di Monica Tommasi, presidente nazionale di Amici della Terra – che lo impegna nuovamente a dare un parere negativo alla Conferenza di servizi il prossimo lunedì 9 aprile. La Regione non potrà mascherare le proprie inadempienze sulla mancata chiusura del ciclo dei rifiuti in Umbria con un atto di forza contro il Comune di Orvieto. Il progetto dell’Acea sarà bocciato, una volta per tutte». 

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