Angeletti su Di Maio: «0 proposte per Terni»

Elezioni, il candidato a sindaco del Pd attacca: «Poche parole su prospettive di sviluppo e problemi della città». Gentiletti (Senso Civico): «Di Maio stia sereno, voteremo liberamente»

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di Paolo Angeletti
candidato a sindaco di Terni per lista Pd e Terni Immagina

Paolo Angeletti

Non voglio fare polemiche sul numero di persone presenti al comizio dell’onorevole Di Maio sabato a Terni, come qualcuno ha fatto. Forse è vero che la piazza non era piena come se l’aspettavano gli organizzatori, visto il ‘largo consenso’ del M5S.

Ma concentriamoci sul contenuto. Si è sentito dire che «chi voterà il candidato del M5S, avrà un governo amico dalla sua parte». L’affermazione è imbarazzante. La sua lettura – mi chiedo – passa attraverso una sorta di ritorsione verso un governo locale diverso da quello nazionale? Sarebbe così anche contro un governo locale guidato dalla Lega?

Ho sentito invece poche parole spese per le vicende locali: niente su Ast, sulle prospettive di sviluppo ed i problemi della città. Stiamo eleggendo un sindaco di Terni, non un rappresentante del governo nazionale. Da Di Maio nessuna proposta per Terni, solo ritorsione sul voto.

Sono anche costretto ad entrare nell’affermazione sulla presunta antisismicità dell’ospedale riportata da Andrea Liberati: in base a quali verifiche e quali dati viene affermato questo? Ho accettato la sfida di candidarmi a sindaco per amore della città, ottenendo massima libertà decisionale alla coalizione che mi appoggia.

Non faccio promesse, ma garantisco impegno e onestà nel rispetto dei miei valori di uomo da centrosinistra. Va creato un argine contro populismi e ritorsioni verso la città.

 

di Alessandro Gentiletti
candidato a sindaco per la lista ‘Senso Civico’

Alessandro Gentiletti

«Se a Terni voterete il candidato a 5 stelle avrete il governo nazionale dalla vostra parte» avrebbe detto ieri Luigi Di Maio a piazza Solferino. Alcune considerazioni prima di tornare ad occuparmi di cose più serie.

1) il governo ancora non c’è: stanno paralizzando l’Italia sul nome di un ministro (che anche se fosse di competenza del presidente incaricato comunque non è l’ultimo dei mohicani, ne potrebbero tranquillamente trovare un altro); 2) al governo c’è anche la Lega e mi sembra conti anche molto di più, quindi volendo tener fede a questo sublime ragionamento i ternani dovrebbero votare Lega, Di Maio di fatto ha esortato a votare quello che sulla carta è il principale competitor del M5S; 3) il governo deve essere di tutti e una forza che promette di occuparsi del territorio solo se le sue diramazioni territoriali vinceranno è indegna di servire il paese perché fa essere di parte ciò che invece è di tutti.

La cosa più grave a mio giudizio è quest’ultima. Condizionare lo sviluppo del territorio alla politica nazionale è ciò che impedisce strategie di rete e progetti ampi di sviluppo a lungo termine. Stia sereno Di Maio che non ci faremo impressionare e voteremo liberamente e senza condizionamenti come abbiamo sempre fatto.

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