Area crisi complessa: «Lavoriamo insieme»

Appello del segretario della Cgil, Attilio Romanelli: «Compiere uno sforzo che superi le specificità per affermare un comune progetto nell’interesse generale»

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Attilio Romanelli

di Attilio Romanelli
Segretario della Cgil di Terni

Il riconoscimento attraverso il decreto dello stato di area di crisi complessa per Terni – Narni, richiesto e sostenuto dalla CGIL non produrrà risultati positivi se non attraverso una responsabile a attiva collaborazione tra i diversi soggetti sociali e istituzionali.

La Organizzazione Sindacale ha chiesto nel tempo che si procedesse al monitoraggio industriale del territorio per avere un quadro esaustivo e contemporaneamente conoscerne progetti di sviluppo e innovazione.

Innovazione che inevitabilmente propone e proporrà trasformazioni nel lavoro sommandosi alle tante crisi già presenti per cui la ricollocazione dei lavoratori è e sarà una priorità assoluta.

Il lavoro e i disagi ad essi collegati obbligano in primo luogo le istituzioni locali, le associazioni datoriali e le OO.SS. a compiere uno sforzo che superi le specificità per affermare un comune progetto nell’interesse generale.

In questo quadro quindi pensiamo prioritariamente ad un sistema coordinato che favorisca un attento censimento delle attività.

Si rende necessario anche definire una mappatura della forza lavoro per indirizzarla attraverso processi formativi nel mercato secondo i reali bisogni evitando di produrre aspettative deluse dalla reale mancanza di offerte.

Chiediamo di individuare buone pratiche di relazioni per evitare che alcuni non si sentano protagonisti in un processo di vitale importanza e soprattutto evitare di affidarsi al protagonismo solo di alcuni soggetti.

Per questo siamo convinti che strutture come Invitalia non possono limitarsi a raccogliere solo le proposte ma debbano avere anche il compito di stimolare e favorire nuove iniziative.

Iniziative che dovranno collocarsi all’interno della triade Lavoro-Energia-Ambiente.

L’area di crisi complessa è e deve essere un’opportunità per ripensare la vita economica e sociale del territorio, quindi i Comuni e in particolare Terni e Narni debbono svolgere un ruolo attivo che ad oggi non appare.

Infine, con preoccupazione registriamo l’indifferenza avuta nei confronti delle Organizzazioni Sindacali che continuano a rappresentare migliaia di lavoratori attivi, e in attesa di essere collocati, interessati a mantenere e promuovere nuove opportunità.

 

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