Arpa: «La Regione ci metta le mani»

La Fials Umbria con il segretario Bruni chiede all’esecutivo di restituire autonomia gestionale ai dipartimenti di Perugia e Terni. E non solo

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di Mario Bruni
Segretario regionale Fials

Già da tempo abbiamo denunciato che l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria (Arpa) ha adottato un modello organizzativo difforme dalla legge istitutiva della stessa. Per tutto questo, vista ormai la situazione organizzativa in cui versa l’agenzia ed in particolare modo quella che si è determinata nel territorio ternano, territorio ad alta concentrazione industriale, si rende necessario un intervento da parte della Regione dell’Umbria teso a riallineare l’organizzazione più generale dell’Arpa a quella stabilita dalla legge istitutiva. Organizzazione, quella messa in essere dall’attuale direzione che oltre a rendere inefficace ogni provvedimento di merito dell’agenzia, perché ormai marginali ai vari contesti territoriali prima in capo ai direttori di dipartimento e dalle loro relative autonomie, mostra ormai i suoi limiti anche e soprattutto nella parte amministrativa.

Basti solo sottolineare che la gestione amministrativa estremamente complessa per un’agenzia spalmata su tutto il territorio regionale e che prima poggiava sull’azione dirigenziale di due dirigenti amministrativi e di un dirigente con funzione di direttore amministrativo, oggi è surrogata da una sola funzione di direzione omnicomprensiva a cui fanno capo tutte le dirigenze sopra richiamate. Questo comporta una non definizione degli uffici nei vari livelli di responsabilità, un’attribuzione anomala al direttore generale di funzione di staff amministrativa, un pasticciato riaffidamento dal salario accessorio all’unica dirigente amministrativa nonché una non chiarezza nei ruoli e nell’attività dalle funzione affidate al personale esterno delle cooperative rispetto ai compiti dell’agenzia.

Per tutto quanto sopra, visto oltretutto che l’attuale giunta regionale non ha approvato il modello di riorganizzazione proposto dalla direzione generale e comunque dalla stessa resa operativa, che l’attuale esecutivo è in ordinaria amministrazione e che comunque non avrebbe il tempo necessario per una qualsiasi voglia modifica legislativa da apportarsi all’agenzia, si torna a richiedere con rito d’urgenza un intervento della della giunta regionale, teso a ripristinare tutti i modelli organizzativi ancora operativi per legge e dunque afferenti all’atto istitutivo dell’ agenzia così richiamato:

1. nomina dei due direttori dei dipartimenti di Perugia e Terni e riassegnazioni alla loro autonomia gestionale di tutte le risorse strumentali economiche e del personale;
2. ripristino della dirigenza amministrativa attualmente vacante;
3. nomina del direttore tecnico attualmente vacante, in quanto in aspettativa perché direttore generale dell’Arpa Marche.

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