di Andrea Liberati
consigliere regionale del M5S
Sulla pazzesca situazione di Arpa Umbria, condividiamo l’appello del sindacato Fials al rispetto della legge istitutiva dell’Agenzia e del relativo modello organizzativo, rinominando pertanto i due direttori dei dipartimenti di Perugia e Terni, assegnando loro la prevista autonomia gestionale di risorse strumentali, economiche e umane.
Chiediamo invero da anni che, su molteplici materie, la giunta regionale operi in ossequio alle leggi che l’assemblea stessa approva, a maggior ragione in questo caso, considerando le emergenziali circostanze ambientali che connotano larghi brani del territorio umbro, vicende che organismi di controllo, media e cittadini ritengono tutt’altro che superate.
Doveva inoltre esser nominato da tempo pure il direttore tecnico di Arpa, ma finora si è preferito fare orecchie da mercante, centralizzando i poteri nelle mani di Walter Ganapini, direttore generale che, soprattutto, è per taluni il guru dell’ambientalismo mondiale. In realtà, multinazionali ad altissimo impatto – come la Thyssen Krupp – qui dormono su otto guanciali!
Bene ricordare che, proprio con Ganapini, è stata inaugurata la zelante censura degli accessi agli atti relativi a meri dati ambientali, facendo così – il guru consapevole o meno – un grosso e ulteriore favore agli inquinatori, schermando completamente per mesi il livello degli ammorbamenti dietro vere o presunte questioni giudiziarie, conculcando di fatto la norma europea e nazionale. Taccio su altro, perché tanto basta per terminare questa stagione di anomalie, con l’immediato ritorno della cogenza e della trasparenza di legge, nelle auspicabili dimissioni anzitempo dell’interessato.