Arpa, stop alla trattativa sull’integrativo

Lo hanno deciso rsu e sindacati dopo la sospensione della riforma dell’Agenzia ambientale da parte della Regione: «Illegittimo l’attuale modello organizzativo»

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Stop alla trattativa tra sindacati e direzione aziendale di Arpa in merito al contratto integrativo dei dipendenti: è il primo effetto del blocco della riforma, da parte della Regione, relativa all’organizzazione dell’Agenzia di protezione ambientale. Venerdì avrebbe dovuto svolgersi un incontro tra le parti, convocato proprio dalla direzione, per discutere della piattaforma, ma le rsu e le organizzazioni sindacali hanno deciso di non presentarsi.

ARPA: «TERNI NON È PENALIZZATA»

Sindacati – ora – compatti

A riferirlo è la segreteria regionale della Fials, spiegando che anche Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fp, hanno aderito alla sua linea di sospensione della trattativa, considerata «l’illegittimità ormai palese dell’attuale modello organizzativo», voluto nel 2016 dal direttore generale Ganapini, che ha cancellato la direzione ternana. È stato quindi richiesto un incontro urgente con lo stesso dg. La Fials ricorda inoltre di aver denunciato già da tempo questa illegittimità, «sollevata con forza da tutti i livelli amministrativi ed istituzionali della sigla» e ora accolta dalla giunta di palazzo Donini.

Ferranti (FI): «Vittoria per palazzo Spada»

Sul tema della riorganizzazione interviene anche il presidente del consiglio comunale di Terni, consigliere di Forza Italia, Francesco Maria Ferranti. «La Regione Umbria ha bloccato la riforma organizzativa di Arpa che era stata messa in campo dal direttore generale Ganapini. Si tratta di una scelta responsabile e che va nella direzione di mantenere i due dipartimenti, garantendo quindi efficienza ed operatività nel ternano-narnese che è certamente l’area regionale con maggiori criticità economiche. Si tratta di una vittoria anche del consiglio comunale di Terni che a larga maggioranza 21 voti a favore ha approvato lo scorso 4 marzo un atto di indirizzo che chiedeva per l’appunto la salvaguardia dei due dipartimenti, atto che come presidente del consiglio comunale inviai celermente all’attenzione della governatrice Marini e della presidente del consiglio regionale Porzi.

La richiesta di riequilibrio

Secondo Ferranti «la provincia di Terni necessita fortemente di in azione significativa dell’Agenzia per la tutela ambientale (Arpa) in considerazione dei ben noti problemi ambientali dovuti alla presenza di grandi industrie e di inceneritori oltre che a una posizione geografica non favorevole al ricircolo dell’aria». «Bisogna con unità e determinazione – conclude – continuare a lavorare per ottenere un riequilibrio di risorse e centri decisionali in umbria, è palese che Terni ha subito molte penalizzazioni ora sicuramente un altro obiettivo da raggiungere è l’individuazione di Terni come sede legale definitiva dell’Usl 2».

Senso Civico

Il capogruppo di Senso Civico, Alessandro Gentiletti, esprime «soddisfazione per la decisione dell’Arpa di bloccare la regionalizzazione e per l’intenzione di portare la cabina di regia a Terni, quest’ultimo punto in particolare è stato un mio cavallo di battaglia che la maggioranza ha accolto come emendamento e approvato nel recente atto di indirizzo. Questo primo risultato non deve fermarci – osserva Gentiletti -, c’è ancora molto da lavorare sul riequilibrio territoriale e sul ruolo di Terni nelle dinamiche dell’Italia centrale. L’amministrazione comunale convochi per una audizione l’assessore regionale Bartolini. Il tema delle riforme regionali e delle macro regioni è particolarmente significativo per la nostra città. È doveroso che l’amministrazione si attivi per tutelarne gli interessi e difendere e potenziare il ruolo che Terni deve avere nell’Italia centrale. Per questo chiediamo al sindaco e ai presidenti delle commissioni competenti di far sentire la voce della città anche in ambito regionale invitando l’assessore a venire a Terni a riferire e a confrontarsi col consiglio comunale sulla riforma delle macroregioni e il ruolo che pretende ed esige Terni nel nuovo assetto».

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