Ast, 2019 ‘critico’: tremano gli impiegati

Terni: al Mise Burelli pessimista ripropone il piano, sindacati critici sollecitano approfondimenti. Le promesse di Sorial: «Disposti ad intervenire in aiuto dell’azienda»

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I numeri illustrati dal management sono quelli emersi nei precedenti incontri in un hotel romano: 940 mila tonnellate l’anno di acciaio prodotto, 50 milioni di investimenti (ai quali se ne aggiungerebbero sette nei prossimi due anni), +6% nella produzione di laminati a freddo, 68 dipendenti in meno (così da raggiungere la quota di 2.300), in particolare tra gli impiegati. Una riduzione che comporterebbe anche il mancato rinnovo dei contratti per i 135 somministrati. Chi si aspettava novità eclatanti – in pochi, in realtà – dall’incontro al ministero dello sviluppo economico di mercoledì pomeriggio è rimasto deluso: nessun colpo di scena al Mise, dove le distanze tra azienda, sindacati e istituzioni continuano ad essere abissali. C’è intanto l’impegno del governo – al momento del tutto generico – ad intervenire con gli strumenti a propria disposizione sul tema dell’energia e dell’ambiente.

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Presenze e assenze

Alla riunione – coordinata dal vice capo di gabinetto del dicastero, il grillino Giorgio Sorial – erano presenti l’ad dell’acciaieria Massimiliano Burelli, i sindacati metalmeccanici provinciali e nazionali di Fim, Fiom,Uilm, Fismic, Ugl e Usb, le rsu, il sindaco di Terni Leonardo Latini con l’assessore all’ambiente Benedetta Salvati, il deputato di Forza Italia (unico parlamentare presente) Raffaele Nevi. Assente come annunciato – una scelta politica, per marcare la distanza dalla nuova guida Cinque Stelle del tavolo – la presidente della Regione, Catiuscia Marini: per palazzo Donini c’era il dirigente alle attività produttive, Luigi Rossetti.

L’impegno del governo

Le linee guida del piano biennale aziendale su occupazione, volumi produttivi e investimenti confermano le riduzioni già annunciate, legate principalmente al contesto difficile del mercato europeo e mondiale, con la concorrenza asiatica sempre più pressante. «La crisi è buia e continuerà» ha detto in sintesi Burelli, giustificando la necessità dell’azienda di riorganizzazione. Da parte governativa, prendendo atto degli esuberi, Sorial ha sottolineato la strategicità per il governo delle produzioni di inox dello stabilimento di Terni, spiegando che il governo è disponibile a mettere in campo tutti gli strumenti «tecnici ed economici» a sua disposizione nei temi efficienza ed innovazione, ma anche su energia e ambiente. Come lo farà, nel concreto, è ancora però tutto da capire. Quanto all’ambiente, sono 27 i milioni spesi finora dall’azienda su questo comparto, ma Ast punta a spenderne 30 nei prossimi due anni, compresi i 10 per il progetto scorie.

La posizione dei sindacati

«Come organizzazioni sindacali e rsu ribadendo la non condivisione del progetto aziendale su quelle linee guida – hanno fatto sapere le sei sigle al termine della riunione -, abbiamo chiesto formalmente lo svolgimento di un incontro entro la prima decade di marzo (il 31 del mese scadono i 135 contratti somministrati, ndr) con la presentazione di un piano cartaceo sul quale gettare le basi per un ragionamento futuro». Intanto, è stato chiesto esplicitamente «che fino allo svolgimento del prossimo incontro l’azienda non proceda con processi di riduzione e riorganizzazione unilaterali, ma gestisca gli scarichi produttivi con gli strumenti già attivati come la cigo». Una richiesta condivisa dal governo e in merito alla quale la stessa dall’azienda si è resa disponibile a mantenere l’impegno.

I dubbi sulle terziarizzazioni e l’invito alla sobrietà

Oltre alle preoccupazioni già espresse congiuntamente agli altri sindacati, in una nota Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom Cgil, e Mirco Rota, coordinatore nazionale della siderurgia, esprimono «forti dubbi per quanto riguarda il proposito aziendale di procedere con alcune terziarizzazioni, ad oggi non specificate. «Per evitare di trovarci davanti a situazioni sgradevoli – aggiungono – abbiamo chiesto al governo, che ha dichiarato di ritenere strategica l’azienda e la sua produzione di acciaio inox, di seguire direttamente la trattativa e all’azienda di non prendere iniziative unilaterali fino al prossimo incontro». A chiedere «sobrietà» sia all’azienda che al governo è il segretario dell’Ugl metalmeccanici, Daniele Francescangeli, che si chiede in particolare «quali incentivi e appoggi il ministero intenda mettere sul piatto che non siano né semplici chiacchiere né aiuti di Stato».

La posizione di viale Brin

In merito all’esito dell’incontro è intervenuta anche l’Ast con una nota ufficiale, in cui spiega che l’ad Burelli ha sottolineato «i risultati positivi conseguiti nell’anno fiscale 2017–18, in cui si è realizzato un utile di esercizio pari a 98 milioni di euro e il recente annuncio della casa madre Thyssenkrupp che dichiara Ast asset strategico e parte del core business della futura Thyssenkrupp Materials ag. Inoltre – continua la nota -, il bilancio dei 4 anni del precedente piano industriale si può considerare ampiamente positivo non solo riguardo agli utili, ma anche sul piano degli investimenti, poiché rispetto ai 170 milioni di euro pianificati, gli investimenti effettivi sono stati 192 milioni».

Volumi in calo

Ma a fronte di questi risultati, Burelli ha anche spiegato la difficile situazione che si è creata nel mercato europeo dell’acciaio inox a partire da maggio 2018 a causa degli effetti della guerra commerciale tra Usa e Cina e della conseguente invasione di prodotti asiatici a basso costo. «Questo ha determinato un forte calo dei prezzi e dei volumi degli ordini, che si sta riflettendo negativamente sui volumi produttivi nel primo semestre dell’anno fiscale in corso».

I punti del piano

L’azienda ha quindi proposto alle organizzazioni sindacali la discussione di un piano industriale ponte per gli esercizi fiscali 2018/19 e 2019/20 fondato su alcuni capisaldi: tenendo in considerazione le nuove e difficili condizioni del mercato, volumi produttivi pari alla media dei volumi dei quattro anni precedenti, vale a dire pari a 940 mila tonnellate di acciaio liquido annui; investimenti pari a 57 milioni di euro nel biennio, di cui 20 milioni in misure di tutela ambientale; obiettivo di organici a fine biennio pari a 2.300 dipendenti sociali; richiesta di impegno da parte del Governo e di sostegno delle organizzazioni sindacali, per il mantenimento degli incentivi per l’approvvigionamento energetico delle aziende energivore, e di un piano più ampio e articolato di sostegno per il settore siderurgico, alla luce della situazione dei mercati; impegno ad aumentare la capacità produttiva degli impianti di laminazione a freddo del 6% ogni anno mediante investimenti ed attività di miglioramento mirate; flessibilità nell’impiego della forza lavoro, per rispondere alle mutevoli esigenze dei mercati, con l’impiego tempestivo laddove richiesto di straordinari, riallocazione di personale e con la formazione e l’impiego della polivalenza.

Il prossimo incontro

«Il Governo – continua la nota dell’Ast -, sentite le istituzioni territoriali e le parti sociali, ha affermato l’impegno di mettere a disposizione le risorse tecniche ed economiche disponibili per sostenere e sviuppare il settore strategico della produzione di acciaio inox; ha sottolineato la necessità di tenere in considerazione infettori esterni ed indipendenti dalla volontà dell’azienda, con specifico riferimento alle difficoltà dei mercati, nel valutare in termini del piano industriale in discussione; ed ha sostenuto l’impegno a monitorare a breve termine lo sviluppo della discussione in corso, con l’intenzione di programmare un nuovo incontro entro un mese».

La gestione del business in attesa dell’accordo

Dal canto suo Ast spiega di aver dato disponibilità« per un nuovo incontro nel mese di marzo e la volontà di entrare nel merito di un confronto di dettaglio sul piano industriale con l’obiettivo di giungere ad un accordo in tempi ragionevoli», sottolineando altresì che, in attesa che la discussione produca un accordo, «l’azienda non può esimersi dal mettere in atto le azioni e gli interventi necessari per gestire in modo efficace il proprio business, secondo le linee strategiche già presentate».

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