Acciaio dal Bahrein, l’ad di Ast chiarisce

Terni, Burelli convoca i sindacati per spiegare la presenza in azienda di coils provenienti dall’estero. Incontro metalmeccanici-parlamentari

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Dopo l’episodio dello scorso novembre legato alle bramme provenienti dall’Indonesia, che già aveva messo sul chi va là i sindacati, la nuova presenza in azienda di circa 6.500 tonnellate di acciaio provenienti dall’esterno non era passata inosservata, dalle parti di viale Brin. Ma venerdì pomeriggio è stato direttamente l’amministratore delegato dell’Ast di Terni, Massimiliano Burelli, a dare chiarimenti, in merito, ai segretari provinciali dei metalmeccanici.

La spiegazione

Stando a quanto riferito da Burelli, i coils provengono dal Bahrein (in particolare dell’azienda Tisco) e sono stati prodotti dalla stessa Ast, per poi essere spediti in conto-lavorazione qualche mese fa, fino all’attuale rientro, per completare il processo, all’interno del ciclo produttivo dello stabilimento ternano. Dunque l’ad di Ast, con un incontro convocato in mattinata e definito ‘urgente’, ha tenuto a chiarire in merito a quello che dagli addetti ai lavori poteva essere considerato come un altro campanello di allarme sul futuro dell’area a caldo dell’acciaieria.

Nodi ancora aperti

Nessun altra comunicazione – stando a quanto trapela – sarebbe emersa nel corso dell’incontro tra azienda e sindacati, avvenuto a due giorni dallo sciopero indetto da Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb per alzare il livello dell’attenzione rispetto al piano industriale presentato da Ast e alla trattativa in salita sul contratto integrativo. I punti in sospeso tra le parti – compreso l’appalto per il recupero scorie e i contratti in scadenza per Ilserv (questione rispetto alla quale venerdì si è svolto un nuovo sciopero) – rimangono ancora parecchi.

La riunione

Intanto sempre venerdì, in mattinata, si è svolto un incontro programmato dalle organizzazioni sindacali insieme ai parlamentari eletti in Umbria. All’incontro erano presenti gli onorevoli Raffaele Nevi (Forza Italia), Leonardo Grimani (Pd) e Virginio Caparvi (Lega), mentre avevano giustificato la loro assenza, per altri impegni gli onorevoli Walter Verini, Anna Ascani (Pd) e Emanuele Prisco (FdI). Ai tre parlamentari i sindacati hanno esposto le criticità attualmente riguardanti Ast, in particolare le modifiche degli assetti societari in ThyssenKrupp e il piano industriale biennale, definito di indebolimento del sito ternano.

Condivisione e impegni

«A fronte di queste considerazioni abbiamo chiesto un impegno esplicito per agevolare e velocizzare l’incontro al Governo italiano come sede preposta al fine di vincolare ThyssenKrupp a degli impegni precisi su Terni che evitino questo processo di ridimensionamento. Negli interventi degli onorevoli c’è stata condivisione rispetto all’analisi fatta, condivisione rispetto alle preoccupazioni esposte e allo stesso tempo riflessioni utili e pertinenti che hanno qualificato il confronto della mattinata». Gli stessi onorevoli promuoveranno una propria azione congiunta per velocizzare il confronto governativo, auspicando che in questa fase «si possa condividere nel modo più ampio possibile tutte le azioni necessarie a sostegno del sito ternano e delle maestranze che in esso operano».

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