Ast, appalto TerniRisorse: «Incontro urgente o ci mobilitiamo»

I sindacati: «Ast chiarisca sul cambio gestione, serve un confonto sull’intero sistema». Sciopero in acciaieria, alta adesione

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La situazione dell’appalto perso dal consorzio TerniRisorse per la manutenzione di tre reparti dello stabilimento di viale Brin, non è ancora chiarita, tanto che le segreterie territoriali dei metalmeccanici prendono la parola unitariamente ed ufficialmente sulla questione, intanto venerdì si è registrata un’alta adesione allo sciopero generale indetto dalle rsu: continuano ad essere agitate le acque in casa dell’Ast, a due giorni dal nuovo incontro in Confindustria in cui l’azienda dovrà riferire sulle modalità della cassa integrazione ordinaria richiesta.

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La richiesta alla committenza

Partendo dalla questione TerniRisorse, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb spiegano che «nessuna comunicazione ufficiale è arrivata dalle parti interessate, tantomeno dalla committente Ast» ma, come già anticipato nei giorni scorsi, «per ammissione di alcuni datori di lavori l’appalto non sarà rinnovato a partire dal 1° ottobre». «Riteniamo questo l’ennesimo esempio di un atteggiamento che non tiene conto delle corrette relazioni sindacali» dicono le sei sigle, dicendosi «preoccupate per le eventuali ripercussoni che ci potranno essere dal punto di vista occupazionale per circa 100 lavoratori coinvolti». Per questo le segreterie ritengono necessario un confonto urgente con il management di Ast, per chiarire tutti gli aspetti di questa vicenda e chiedere «un concreto impegno della stessa affinché si faccia garante nella trasparenza e gestione del cambio appalto a partire dal comunicarci chi si è aggiudicato l’appalto in questione, favorendo un’interlocuzione con la nuova società che subentrerà, con l’obiettivo di mantenerei livelli occupazionali, gli aspetti contrattuali, salariali e di sicurezza dei tanti lavoratori coinvolti». Ci si aspetta, sul fronte sindacale, che il confronto venga convocato già agli inizi della prossima settimana, altrimenti le segreteria si dicono ponte a mobilitarsi. L’appello è che comunque si discuta dell’intero sistema degli appalti, «per arrivare ad un accordo tra le parti come avvenuto con il protocollo sulla sicurezza».

Impianti bloccati

Come accennato, venerdì è stata consistente la partecipazione allo sciopero proclamato dalle rsu, che continua anche nella giornata di sabato per la quarta squadra. Numeri ufficiali non ce ne sono ancora, ma pressoché tutti gli impianti dello stabilimento si sarebbero fermati nelle 4 ore alla fine di ognuno dei tre turni. Che i malumori da parte dei dipendenti di viale Brin fosse alto era già chiaro da tempo, a contribire a questo clima – secondo i sindacati – un mix di elementi, tra relazioni sindacali definite «inaccettabili», problemi di organizzazione interna e sicurezza nel reparto Acciaieria (dopo la diminuzione degli organici a turno) e le notizie contrastanti sulla cassa integrazione ordinaria, sulla carta richiesta dall’azienda per 13 settimane e per un massimo di 1.200 persone. Nell’ultimo incontro di giovedì l’ad Massimiliano Burelli ha spiegato che, a fronte di alcune novità di mercato, la cassa impatterà probabilmente per meno giornate rispetto a quelle inizialmente previste. Ma per avere numeri precisi bisognerà attendere l’incontro convocato per le 11 di lunedì, sempre in Confindustria.

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