Ast, lettera al Governo: «Convocare anche Tk»

Summit in Regione, istituzioni e sindacati sulla stessa linea: la presenza di Ast non basta, chiarezza solo dai vertici tedeschi

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Dopo richieste e appelli giunti da più parti, il ministero dello sviluppo economico – con lettera a firma di Giampietro Castano – ha convocato il tavolo relativo alle acciaierie di Terni. Si terrà il 13 settembre prossimo, con inizio alle ore 11, presso la sede del Mise a Roma. La missiva è stata recapitata alla Regione Umbria, al Comune di Terni, ad Ast e alle segreterie nazionali e territoriali di Fiom, Fim, Uilm e Ugl.

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In Regione La convocazione arriva nella giornata, quella del 2 agosto, in cui si è tenuto il tavolo in Regione convocato dalla presidente Catiuscia Marini. Al tavolo, oltre alla Marini hanno partecipato il vice presidente ed assessore allo Sviluppo economico Fabio Paparelli, il presidente della Provincia ed il sindaco di Terni, Giampiero Lattanzi e Leonardo Latini, i rappresentanti della organizzazioni sindacali ed i parlamentari umbri Nadia Ginetti e Leonardo Grimani. Nel suo intervento di introduzione dei lavori Paparelli ha espresso tra le altre cose «solidarietà e forte preoccupazione per la possibile mancata proroga di 120 contratti a giovani interinali e ciò, – ha sottolineato – anche per effetto di politiche aziendali non condivisibili e del Decreto dignità». Ha inoltre detto di aver «valutato positivamente la convocazione per settembre al ministero, tuttavia – ha evidenziato – si tratta di una convocazione insufficiente per i soggetti coinvolti rispetto alla portata delle questioni che riguardano Ast». Paparelli si è detto inoltre «sorpreso della tempistica. Ho trovato strano – ha affermato – che la data scelta per comunicare la convocazione sia quella di oggi, guarda caso lo stesso giorno in cui abbiamo convocato il tavolo in Regione con le istituzioni locali, i sindacati ed i parlamentari eletti in Umbria».

Latini Così il sindaco di Terni Leonardo Latini sull’incontro fissato dal Mise: «In considerazione del delicato momento che l’acciaieria ternana sta attraversando, esprimo soddisfazione per la riunione tra tutti i soggetti istituzionali, aziendali e sindacali interessati, convocata in queste dal Mise. La convocazione è stata possibile anche grazie alla continua interlocuzione che, insieme ai parlamentari umbri della Lega, abbiamo intessuto con i rappresentanti del ministero».

Consiglieri Pd: «Soddisfatti» Attraverso il capogruppo Francesco Filipponi, i consiglieri comunali Dem a Terni esprimono «soddisfazione per la notizia della convocazione al Mise. Si tratta di una significativa opportunità di dialogo e confronto tra tutti gli attori coinvolti: Ast, Regione Umbria, Comune di Terni, le segreterie nazionali e territoriali di Fiom, Fim, Uilm e Ugl. Auspicando l’individuazione di punti fermi e progetti concreti circa il futuro dell’industria pesante ternana per il bene della città e soprattutto dei lavoratori, cogliamo anche l’occasione per prendere atto degli impegni di Ast rispetto alla salvaguardia dell’ambiente ed alla salute dei cittadini». Poi un appunto polemico: «Leggiamo con stupore, nel comunicato stampa del sindaco Leonardo Latini, che per la seduta del 13 settembre vengono ringraziati soltanto i parlamentari della Lega. Ci teniamo ad evidenziare l’importante ruolo avuto in tale vicenda da tutti i parlamentari e non solo da quelli di un determinato colore politico, così come dagli altri attori istituzionali a cominciare dalla Regione Umbria».

Bocche cucite da Ast sulla convocazione. Anche se l’impressione è che serpeggi qualche perplessità. In fondo Ast è una società interamente privata e quotata in borsa, con tanto di regole da rispettare sulla comunicazione. Anche per questo, novità su una vendita su cui nulla è stato ancora deciso, è difficile – impossibile? – che emergano in quella sede. Ma intanto la politica fa la sua parte, mentre in azienda – è pensiero diffuso – si continua a ritenere che, visti i risultati economici, non occorrano ‘tutele’ pubbliche. E forse neppure certi tavoli.

Raffaele Nevi «Sono felice che la presidente della Regione Umbria chieda finalmente, formalmente, al Governo di prendere in mano ai massimi livelli, come si fece ai tempi del Governo Berlusconi con Letta e Tajani, la vicenda della imminente vendita delle acciaierie di Terni», commenta il deputato di Forza Italia Raffaele Nevi. «Meglio tardi che mai. Forza Italia lo chiede da un anno. Adesso tocca alla Lega gestire la vicenda e speriamo sinceramente che faccia capire a Di Maio che non si può continuare a trattare la vicenda come una delle tante vertenze italiane. Qui c’è una azienda importante che è e sarà strategica per il futuro della siderurgia italiana».

La missiva A sindacati e istituzioni, a partire dalla presidente Marini, la convocazione annunciata dal Mise, come prevedibile, non è però bastata: per questo nella riunione di giovedì in Regione è stato deciso di inviare al Governo e allo stesso ministro Di Maio una lettera condivisa in cui viene sollecitata la necessità della presenza al vertice del 13 settembre non solo dei vertici di Ast ma soprattutto di ThyssenKrupp, gli unici in grado di fornire – per quanto possibile – elementi chiarificatori in merito alle prospettive dello stabilimento di Terni.

Di seguito la lettera inviata dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, in seguito alla riunione di giovedì mattina a Perugia, al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Egregio Presidente, Egregio Ministro,

la discussione svoltasi nella giornata odierna presso la Presidenza della Regione Umbria dalle istituzioni locali, dalle organizzazioni sindacali e dai parlamentari umbri presenti ha riconfermato così come già evidenziato al Ministro dello Sviluppo economico nella precedente comunicazione inviata in data 4 luglio u.s. la necessità che il Governo nazionale si renda disponibile ad un confronto con la proprietà Thyssen Krupp, le istituzioni e le parti sociali al fine di individuare le politiche industriali più idonee a consolidare e sviluppare il settore siderurgico in Italia ed in Umbria a partire dalle specifiche caratteristiche produttive del sito di Terni in cui si collocano competenze e specificità tecnologiche relative agli acciai speciali che lo rendono uno tra i compendi produttivi più avanzati e competitivi in Europa. Ciò si rende ancor più necessario ed urgente in relazione alle recenti vicende legate alla governance societaria di Thyssen Krupp che ha visto le dimissioni quasi contestuali dell’A.D. Heisinger e del Presidente del Consiglio di Sorveglianza Lehner, nonché facenti seguito alla fusione con Tata Steel da cui AST è rimasta fuori ed alle dichiarazioni di procedere alla vendita del compendio ternano ll governo tedesco nella persona della Cancelliera Merkel e del Governatore del Land North Reno Westfalia che siede nel board di Thyssen si sono già espressi inequivocabilmente a favore di una continuità industriale su ampie basi con il rischio di indebolire la posizione di AST rispetto alla cessione prospettata. In un mercato oligopolistico quale quello dell’acciaio, AST e l’acciaio a Terni hanno una prospettiva solo se inseriti nel contesto delle attività di un player industriale che ne possa valorizzare le specificità.

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