di Fabio Paparelli
Vice presidente della Regione Umbria e assessore allo sviluppo economico
Le parole pronunciate da Castano su Ast durante la riunione di martedì al Mise e ribadite in occasione dell’inaugurazione di GoSource a Narni Scalo sono molto preoccupanti. Se il governo pensa che il futuro delle acciaierie di Terni sia la vendita a qualche ‘gruppetto italiano’ senza soldi e senza prospettive di sviluppo, magari affiancato da qualche fondo finanziario, il ridimensionamento occupazionale del sito ternano sarà inevitabile e le politiche industriali nel settore, strategico della siderurgia, saranno un fallimento per il paese.
Unica novità positiva è la richiesta prodotta dalla Regione di riapertura delle agevolazioni legate all’amianto, cui i presenti non hanno risposto, così come sono stati evasivi sulle soluzioni rapide alle criticità ambientali in genere. Tutto ciò accompagnati da modalità di gestione delle vertenze e delle relazioni istituzionali assolutamente improvvisate, che la dicono lunga.
Se il consulente Castano e – udite udite – il vice capo di gabinetto Soriel gestiscono le vertenze senza alcun membro del governo e confidando sulla presenza di qualche parlamentare ‘amico’, siamo già fritti. Se gli stessi funzionari e consulenti si occupano anche delle vendite delle industrie manifatturiere italiane, dalla padella si va dritti nella brace. Se tali modalità vengono avallate anche dalla assenza del sindaco di Terni, allora il quadro è completo.