Ast, è già scontro sull’integrativo

Terni, l’azienda propone 400 euro lordi annui a lavoratore. I sindacati bocciano l’ipotesi e si preparano a presentare una controproposta

Condividi questo articolo su

di F.L.

Dopo il primo incontro in azienda di due settimane fa, venerdì mattina la discussione tra sindacati e manager di Ast in merito alla piattaforma integrativa per i lavoratori dell’Ast è entrata nel vivo. Con i primi dettagli, in merito alle cifre, forniti dal capo del personale Luca Villa, dettagli che però non sono affatto piaciuti all’altra parte del tavolo.

AST NELL’INCERTEZZA, SCATTA LO SCIOPERO

In tasca Quattrocento euro lordi annui al lavoratore, in totale meno di un milione di euro per tutto lo stabilimento, circa l’1% degli 87 milioni di utile raggiunti lo scorso autunno: questo quanto l’azienda sarebbe disposta a mettere sul piatto a favore dei propri dipendenti, sempre che – come già reso noto nella riunione del 7 febbraio scorso – il TkVA (ThyssenKrupp Value added), un indicatore utilizzato dalla multinazionale tedesca già in altri siti come base dei premi di risultato, nell’anno fiscale 2017/2018 si attesti a 27,3 milioni di euro (23 milioni la cifra raggiunta lo scorso anno).

Prossimo incontro La proposta non è piaciuta però ai sindacati, che in una nota congiunta firmata da Rsu e segreterie di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb l’hanno dichiarata «ovviamente insufficiente nel merito e nei metodi». Entro la prossima riunione tra le parti già fissata per il 28 febbraio le forze sindacali provvederanno comunque a formulare una loro controproposta, che l’azienda si è dichiarata disponibile a valutare. La trattativa, dunque, è ancora all’inizio e proseguirà nei prossimi giorni (secondo il termine posto inizialmente, dovrebbe concludersi entro il 31 marzo), anche se è da capire che margini di manovra ci saranno per i rappresentanti dei lavoratori, se e quanto cioè riusciranno ad ottenere in più. Prima di mercoledì, dunque, Rsu e segreterie si dovranno sedere intorno al tavolo per cercare di stilare la loro ipotesi di accordo.

Le questioni Al di là della cifra in sé (facendo i conti, al netto, una trentina di euro al mese in busta paga per lavoratore), ai sindacalisti non è piaciuto il fatto che la proposta avanzata dall’ufficio del personale di viale Brin preveda una semplice redistribuzione degli utili più che una vera e propria piattaforma integrativa. Quest’ultima non dovrebbe infatti essere legata esclusivamente ad un riconoscimento economico, ma composta anche da una serie di altri elementi. Inoltre il premio, avendo come condizione di partenza il TkVa (risultato della sottrazione tra profitti e costi di capitale, indicatore mai preso in considerazione prima in viale Brin per premi e integrativo), verrebbe messo in discussione di anno in anno, a seconda della redditività ottenuta da Ast. Di certo, la discussione sulla piattaforma, si innesta in un quadro già piuttosto delicato in quanto a relazioni sindacali, dopo lo sciopero di due ore di giovedì, ed in vista dell’incontro con l’ad Massimiliano Burelli fissato per il primo marzo.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli