Ast, incidenti in serie: «La misura è colma»

Lavoratori che riportano lesioni anche serie, cadute di carichi, incendi di automezzi. Rsu e Rls: «Risposte urgenti dalla direzione»

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«Invitiamo tutti i lavoratori a denunciare alle strutture sindacali tutti gli aspetti ambientali e di sicurezza che manifestazioni situazioni di pericolo e di rischio per la propria incolumità e per quella dei colleghi di lavoro». Netto – e polemico – l’appello delle Rsu e dei Rls (responsabili del lavoratori per la sicurezza, ndR) di Ast che in una nota, diramata mercoledì, tornato sulle questioni di sicurezza interna dello stabilimento di viale Brin, rimarcando la propria preoccupazione «rispetto agli eventi pericolosi avvenuti in diverse aree dello stabilimento nell’ultimo breve periodo».

Il grido di allarme

Episodi ai quali ha fatto seguito una richiesta di incontro urgente – da parte delle stesse Rsu – al direttore di stabilimento e al capo della sicurezza e ambiente «per approfondire e chiarire le motivazioni che hanno generato tali eventi». Imputato è «il livello di tensione generale, non più tollerabile, a cui gli operatori nei diversi luoghi di lavoro troppo spesso vengono sottoposti». Da qui la richiesta, alla direzione aziendale, «di risolvere più celermente le problematiche di sicurezza che quotidianamente gli Rls evidenziano e sottopongono alle diverse strutture e che, tanto per essere chiari, troppo spesso nell’ente approvvigionamento trovano lungaggini di intervento dal nostro punto di vista inaccettabili».

«Basta slogan»

L’invito, in sostanza, è ad un ‘cambio di passo’ «fornendo maggiori strumenti utili a dimostrare che quanto viene ripetutamente sostenuto in termini di slogan, venga poi concretamente supportato dai fatti. Questione questa che per quanto ci riguarda ad oggi è fortemente discutibile».

I fatti

Ma a cosa fanno riferimento Rsu e Rls, in particolare? Nel corso dell’ultima settimana sono stati diversi gli episodi che hanno causato – o potenzialmente potevano causare – conseguenze ai lavoratori. Si va dal malfunzionamento di un carroponte che ha determinato la discesa del pesante carico – un lingotto da 500 tonnellate – a terra, all’infortunio (fortunatamente lieve) di un dipendente colpito da un frammento di acciaio ad una gamba. Dalle lesioni al dito di una mano riportate da un operaio del reparto PIX1, all’incendio di un camion di un appaltatore presso la discarica, fino alle lesioni – forse l’episodio più grave dal punto di vista delle conseguenze – riportate da un lavoratore sotto forma di fratture al volto ed alle costole con la seria possibilità che debba sottoporsi ad un intervento chirurgico alla mandibola. Quanto basta per spingere le rappresentanze dei lavoratori ad affermare che ‘la misura è colma’.

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