Ast, la Marini convoca e scrive a Di Maio

Lettera al ministro dopo l’annuncio della fusione Tk-Tata: «Serve incontro urgente». Lunedì riunione con istituzioni locali e sindacati

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Una riunione con sindacati e istituzioni locali ed una lettera al ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, per sollecitare un incontro urgente a Roma: la Regione batte un colpo dopo l’annuncio dall’avvenuta fusione tra ThyssenKrupp e Tata, un passaggio che apre un serio punto interrogativo sulle sorti dell’Ast di Terni, destinata ad essere messa in vendita. Meglio dunque muoversi in tempo per cercare di arrivare preparati, questa volta, e non come successo in passato, a cose già fatte.

AST, IL PD ‘INTERROGA’ IL MINISTRO DI MAIO

Sviluppumbria Marini Agostini Renzacci conferenza bilancio 2017

Catiuscia Marini

La convocazione Ecco che allora la presidente Marini, ha programmato per lunedì 9 luglio, alle ore 13, nella sala giunta di palazzo Donini, una riunione alla quale sono stati invitati il presidente della Provincia ed il sindaco di Terni, Lattanzi e Latini, i rappresentanti regionali, provinciali confederali, di stabilimento e di categoria delle organizzazioni sindacali interessate. Sarà presente anche il vicepresidente Fabio Paparelli. Nel frattempo la stessa Marini, ha anche scritto al ministro richiedendo l’incontro «al fine di valutare tutte le iniziative istituzionali utili a definire un percorso in grado di garantire competitività alle acciaierie e all’intero sistema produttivo dell’area».

AST: «TERRITORIO UNITO E GOVERNO PARTE ATTIVA»

L’allarme «Come noto – scrive la presidente -, nel mese di settembre del 2017 fra la Tata e la Tk, è stato sottoscritto un memorandum relativo alla fusione delle attività europee dei due gruppi nel settore dell’acciaio, escludendo le attività della Material Services, business unit di ThyssenKrupp, tra cui la controllata italiana Acciai Speciali Terni. Il completamento del percorso di fusione intervenuto nei giorni scorsi determina con tutta evidenza un nuovo scenario rispetto agli assetti europei nella produzione dell’acciaio e richiede una attenta considerazione e valutazione delle prospettive di Ast e del sito siderurgico di Terni anche alla luce dei contenuti dell’Accordo sottoscritto presso il ministero dello sviluppo economico il 3 dicembre 2014 ed alle possibili implicazioni ed evoluzioni che si determineranno in termini di competitività e strategicità del sito stesso» .

«No» soluzioni al ribasso «In questa delicata fase – conclude la lettera della presidente Marini -, occorre dare seguito al piano di rilancio industriale, scongiurando qualsiasi ipotesi di ridimensionamento delle acciaierie di Terni, del loro ruolo strategico nazionale ed internazionale, nel settore della produzione degli acciai speciali a vantaggio di altre realtà produttive europee e mondiali».

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