Ast: «L’accordo al Mise sarà rispettato»

Burelli rassicura sul milione di tonnellate, ad ottobre la ‘cassa’ potrebbe essere solo di tre giorni: lunedì nuovo incontro con i sindacati

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L’incontro è stato piuttosto veloce, non ha fugato tutti i dubbi tra i sindacati, ma posto le basi per una discussione che dovrà essere approfondita in una nuova riunione fissata per lunedì: segreterie territoriali dei metalmeccanici, rsu e management di Ast si sono incontrati mercoledì pomeriggio in Confindustria per l’atteso avvio del confronto sulle procedure di cassa integrazione ordinaria all’interno dell’acciaieria di Terni.

Situazione in divenire

Un incontro durante il quale, in apertura, l’ad Massimiliano Burelli ha tracciato il punto della situazione sulla scorta anche delle ultime valutazioni fatte dall’azienda in merito a mercato del nichel e introduzione delle misure di salvaguardia da parte della Commissione europea nei confronti dell’Indonesia su alcuni prodotti siderurgici. La rassicurazione fatta ai sindacalisti, preoccupati che – dopo l’annuncio della cassa per 13 settimane e fino a 1.200 lavoratori – l’accordo firmato a giugno al Mise possa essere messo in discussione, è che gli impegni presi, a partire dall’obiettivo del milione di tonnellate di produzione annuale, saranno confermati. Quanto alla ‘cassa’, ad ottobre, rispetto alla settimana inizialmente preventivata dall’azienda, potrebbe essere limitata ai primi tre giorni del mese e non coinvolgere tutto lo stabilimento (bensì tutta l’area a caldo e solo alcuni reparti dell’area a freddo). Per indicazioni più precise si dovrà però attendere lunedì, dopo ulteriori valutazioni da parte dei piani alti di viale Brin.

Sciopero riuscito

L’incontro, inizialmente previsto per lunedì e poi spostato per esigenze aziendali, si è svolto nell’ultimo giorno di sciopero di 4 ore indetto dalle rsu nell’area a caldo dello stabilimento per tenere alta l’attenzione su organizzazione del lavoro e sicurezza nel reparto, e poi esteso a tutta la fabbrica da parte dell’Usb, in segno di protesta contro lo slittamento della riunione. Se ad Acc l’adesione alla mobilitazione è stata massiccia, anche a Pix, nell’area a freddo, qualche impianto è stato costretto a fermarsi, segno di una partecipazione comunque buona per una sigla sindacale che ha la minore rappresentanza all’interno del sito. Elemento che conferma che il malumore tra i lavoratori cresce.  

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