Burelli: «Acciaieria sempre più ‘verde’»

Terni, presentato il primo bilancio di sostenibilità di Ast. L’azienda: «Pm10 ridotte del 39%. A Prisciano il problema sarà risolto»

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Efficienza nell’uso dei materiali, riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra, riduzione dei rifiuti: buone performance ottenute negli ultimi anni da Acciai speciali Terni confermate dai numeri, contenuti nel primo bilancio di sostenibilità presentato lunedì mattina a Roma dall’azienda di viale Brin. «Un atto non dovuto – ha sottolineato l’ad Massimiliano Burelli – in quanto la legge non ci obbliga a questo adempimento, ma abbiamo deciso volontariamente di presentare il rapporto, in segno di trasparenza e responsabilità sociale». «Ancora c’è molto da fare – ha sottolineato lo stesso manager intervenendo insieme al direttore di stabilimento, Massimo Calderini -, ma possiamo dire che l’acciaieria è sempre più pulita e verde».

Acciaio protagonista

La presentazione del rapporto si è svolta a palazzo San Macuto alla presenza, tra gli altri, dell’onorevole della Lega Barbara Saltamartini, presidente della Commissione attività produttive del Senato, del senatore di M5S Gianni Girotto, presidente della Commissione attività produttive del Senato, dell’onorevole di Leu Rossella Muroni (già presidente nazionale di Legambiente) della commissione ambiente della Camera, di Mauro Agostini, direttore generale di Sviluppumbria e di Francesco Ferrante, di Greening Marketing Italia (con la cui collaborazione è stato redatto il report). Presenti anche il sindaco Leonardo Latini e l’assessore all’ambiente Benedetta Salvati, oltre ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali provinciali e delle rsu. Quanto al report, contiene un’analisi rigorosa e approfondita delle attività aziendali, con riferimento ai dati dell’anno fiscale 2017/2018 (dal 1° ottobre 2017 al 30 settembre 2018) e una serie di indicatori di circolarità che misurano le sue performance rispetto agli obiettivi della strategia dell’Unione Europea per l’economia circolare. Con esso Ast intende dimostrare «che il settore dell’acciaio può essere uno dei protagonisti virtuosi della transizione alla circular economy. Già oggi – hanno spiegato i vertici aziendali – le attività di Ast sono positivamente orientate in questa direzione: ne sono esempio l’uso prevalente di materiali provenienti da riciclo e di tecnologie avanzate, l’importante progetto di recupero delle scorie che pone Ast all’avanguardia sul piano europeo e l’impianto di recupero del calore per la generazione di vapore inaugurato pochi mesi fa, che migliora l’efficienza energetica e consente di risparmiare 15 milioni di tonnellate di gas ogni anno».

L’assessore Salvati e il sindaco Latini

TUTTO SU AST – UMBRIAON

Sostenibilità ambientale

Grazie alle scelte tecnologiche adottate e alle azioni intraprese, in termini di economia circolare il 58,8% dei materiali utilizzati proviene da riciclo (rottami), la quantità di rifiuti per unità di prodotto si è ridotta del 19,3% nel triennio, mentre le emissioni dei gas ad effetto serra per unità di prodotto del 5,9%. I consumi di energia per unità di prodotto si sono inoltre ridotti dell’1,6%, mentre è stato realizzato un impianto di recupero del calore per la generazione di vapore, il primo in Italia di questo tipo, che migliora l’efficienza energetica, consente di risparmiare 15 milioni di tonnellate di gas ogni anno (con 30.000 tonnellate di emissioni di CO2 evitate). Messo a punto il noto progetto per il riciclo delle scorie (oltre 300 mila tonnellate all’anno), con la società finlandese Tapojarvi, un progetto di avanguardia in Europa e nel mondo ispirato ai principi della circular economy, verso l’obiettivo ‘rifiuti zero’, con un investimento di circa 60 milioni di euro. Previsti anche 6,6 milioni di euro di investimenti ambientali nell’ultimo anno e 34 milioni di euro di spesa per la tutela ambientale. Quanto al problema delle polveri, le emissioni di Pm10 si sono ridotte del 39% nel triennio. «In merito al noto problema delle polveri di Prisciano ci aspettiamo di abbattere il problema del 100%» ha assicurato Calderini. Predisposto infine un progetto per la rigenerazione urbana e la riqualificazione del territorio.

Sostenibilità economica

Il report evidenzia inoltre i risultati positivi conseguiti nell’ultimo esercizio e il consolidamento della inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, grazie alle strategie intraprese. A partire dal 2015/2016, Ast è infatti tornata in utile dopo otto esercizi con risultato negativo. «L’azienda – è stato evidenziato ancora – ha reagito alle difficoltà rimettendo in ordine i conti, conquistando nuovi spazi di mercato, puntando sulla qualità dei prodotti e dei servizi, sviluppando processi di innovazione. Al tempo stesso ha scelto di orientare sempre più le proprie strategie nella direzione della sostenibilità ambientale, nella convinzione che ciò rappresenti una sfida non solo giusta dal punto di vista della responsabilità sociale ma anche vincente sotto il profilo della competitività economica. I risultati del bilancio di esercizio al 30 settembre 2018, consolidando il trend positivo degli ultimi anni, confermano che la strategia intrapresa sta dando i suoi frutti. Il progressivo miglioramento dei risultati economici è frutto di una strategia di incremento dell’efficienza produttiva, di riposizionamento sui mercati e di riduzione dei costi». La produzione si è attestata su 1.018.211 tonnellate di acciaio (+6,2%), il fatturato è cresciuto dell’8,3%, il risultato netto del 12,2% (97 milioni 731 mila), gli investimenti sono stati pari a circa 34 milioni 500 mila euro.

Sostenibilità sociale

Il report evidenzia poi gli indicatori relativi all’occupazione, alla salute e alla sicurezza sul lavoro, oltre all’impegno per la legalità, e più in generale i legami con il territorio e la comunità locale. Ast aderisce a Transparency International ed è una delle 14 grandi aziende italiane che fanno parte del Business Integrity Forum, l’iniziativa di Transparency International Italia per aumentare la trasparenza, l’integrità e la responsabilità del settore economico del nostro Paese attraverso la collaborazione con grandi aziende italiane; ha inoltre sottoscritto un apposito protocollo con la prefettura di Terni. Non utilizza minerali che provengono da zone con conflitti armati. La sicurezza sul lavoro è considerata una priorità: è in calo il numero degli infortuni (17 nel 2017/18, a fronte di 20 nell’anno precedente e 24 nel 2015/16). L’indice di gravità degli incidenti è più che dimezzato nell’ultimo triennio. «Il nostro vero obiettivo è zero infortuni, ma è ancora lontano» ha detto Calderini. Anche per questo nel 2018 è stato rinnovato il Protocollo salute ambiente e sicurezza, sottoscritto con le istituzioni e le organizzazioni sindacali. Larga parte delle attività di formazione sono infine finalizzate alla sicurezza sul lavoro.

Fim: avanti così nelle relazioni sindacali

E se gli interventi dei parlamentari (anche quelli di M5s e Leu, molto attenti ai temi ambientali legati all’industria), che del numero uno di Sviluppumbria Agostini sono stati di apprezzamento al lavoro svolto da Ast – la Muroni ha parlato di «new deal», Agostini ha evidenziato il «carattere fortemente innovativo e positivo nel rapporto tra multinazionale e territorio» – anche i sindacati plaudono (assente all’evento la Cgil). Per il segretario regionale Fim Cisl Umbria, Simone Liti, e il coordinatore area sindacale territoriale Cisl Terni-Orvieto, Angelo Manzotti, il bilancio di sostenibilità di Ast «rappresenta un altro tassello importante nella costruzione di più solide relazioni sindacali». «L’appuntamento odierno – scrivono i due sindacalisti – arriva dopo il piano industriale, l’accordo sull’integrativo e la sottoscrizione del protocollo Sas in prefettura a Terni. Anche in quest’ultima occasione le organizzazioni sindacali sono state protagoniste anche grazie alla richiesta di un bilancio di sostenibilità. 

Il ruolo strategico del sito ternano

«Come Fim e Cisl quindi – continuano – non possiamo che essere soddisfatti per quanto illustrato oggi a Roma da Ast: si tratta di un impegno che va in un’ottica di valorizzazione del territorio (di quella realtà dove opera l’azienda), che dà rinnovato impulso alla tanto auspicata economia circolare e quindi alla sostenibilità ambientale, incidendo in questo modo anche nel tessuto economico e sociale. Quello di questa mattina, dunque, può essere un importante passo per rilanciare l’occupazione che, affiancato con buone pratiche di formazione, può anche creare l’opportunità per nuovi profili professionali. La prospettiva, con questo nuovo atto, deve rafforzare ancora di più il concetto di strategicità del sito siderurgico di Ast Terni, dove la cultura della sostenibilità ambientale e sociale deve essere impulso di sviluppo e crescita. Traguardi possibili – concludono Liti e Manzotti – solo attraverso il continuo e costruttivo potenziamento e l’innovazione delle relazioni sindacali».

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