Ast, messa di Natale con aperture inedite

Terni, Lucia Morselli sulle scorie: «La soluzione migliore potremmo averla a due passi». Il vescovo Piemontese: «Il lavoro non è un dono, ma un diritto»

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di M.T.

Una messa di Natale, quella di ThyssenKrupp Ast, celebrata dal vescovo Giuseppe Piemontese al Tubificio di Terni, un tantino sottotono. Tanto che lo stesso vescovo, ad un certo punto, ha fatto cenno ad un «clima non proprio disteso» che aveva percepito.

LE FOTO DELLA MESSA DI NATALE

Morselli L’ad di ThyssenKupp Ast, nel corso della cerimonia, ha fatto una piccola rivelazione: «Oggi – ha detto – sono esattamente due anni da quando ho ricevuto una telefonata da parte dei vertici della multinazionale, che mi chiesero (al tempo lavorava alla Berco, sempre del gruppo; ndr) se volessi occuparmi di Ast. Ho subito pensato che fosse difficile ma che potevo avere delle riposta da dare e adesso, dopo una fase di transizione che è stata incredibilmente veloce, Ast produce ricchezza e non più perdite».

LUCIA MORSELLI ALLA MESSA DI NATALE – IL VIDEO

Le ‘assunzioni’ Poi, certo, ha fatto un piccolo gioco di prestigio con le parole, quando ha detto che «Ast ha fatto anche delle assunzioni, e per l’80% si è trattato di operai», forse riferendosi ai 26 addetti che sono stati prelevati da Ilserv, ma che lavoravano già nel recinto aziendale. Ma quel riferimento non è stato l’unico a suscitare qualche sussulto in una platea, per la verità, non particolarmente folta.

Ast Messa Natale 2015 (55)L’apertura imprevista Perché – lei è fatta così – Lucia Morselli ha approfittato dell’occasione per gettare un sasso, l’ennesimo, nello stagno: quando ha fatto riferimento alla gara internazionale per il riciclo delle scorie, infatti, ha detto che «potremmo scoprire che la soluzione migliore è a portata di mano, magari vicinissima, a due passi da qui». E qualche sopracciglio si è alzato.

Il progetto Perché non è sfuggito che il passaggio potesse riferirsi a quel progetto ‘locale’ messo a punto dalla Rmt e in parte finanziato dalla ThyssenKrupp ast ante-Morselli, ma cestinato, o almeno questo era parso, nei mesi scorsi. L’impressione è che quello di Lucia Morselli sia stato un messaggio, nemmeno troppo cifrato: il gruppo ternano si metta in competizione e, se quanto proposto è efficace, non ci saranno preclusioni. Perché «Non possiamo dirci da soli che siamo i migliori, ma ce lo deve dire qualcun altro».

Ast Messa Natale 2015 (48)Cambio di strategia? Un’affermazione tutta da verificare, ovviamente, ma che resta agli atti. Anche se, come detto, ad ascoltarla non è che ci fosse moltissima gente: tante le sedie lasciate vuote (si sussurrava di uno stato di malessere da parte dei lavoratori del Tubificio) e, soprattutto, una ‘delegazione’ del mondo imprenditoriale locale praticamente ridotta a zero, mentre a rappresentare le istituzioni c’era solo il sindaco Leopoldo Di Girolamo. Presente, poi, anche il consigliere regionale Eros Brega, insieme alle rappresentanze delle forze dell’ordine.

Il vescovo Padre Giuseppe Piemontese, nella sua omelia, ha detto che «Natale ci ricorda che Dio si è fatto uno di noi, sperimentando le sofferenze, il cammino di apprendimento, i problemi di lavoro e di sussistenza che abbiamo anche noi. Il Natale alle acciaierie significa confrontarsi con ‘il figlio del falegname’ che nell’adeguarsi alla volontà di Dio, che è al centro della sua esistenza, ha nobilitato, santificato e riaffermato la dignità di ogni uomo, in specie dell’uomo, che lavora, che ama, che prega, che si eleva, che collabora al benessere della comunità civile, si fa compagno di strada dei simili, che incontra nel cammino sulla terra».

IL VESCOVO GIUSEPPE PIEMONTESE ALLA MESSA DI NATALE – IL VIDEO

Papa Francesco Poi il vescovo ha ricordato le parole di Papa Francesco: «Quanti giovani oggi sono vittime della disoccupazione! E quando non c’è lavoro a rischiare è la dignità, perché la mancanza di lavoro non solo non ti permette di portare il pane a casa, ma non ti fa sentire degno di guadagnarti la vita! Oggi i giovani sono vittime di questo. Quanti di loro hanno ormai smesso di cercare lavoro, rassegnati a continui rifiuti o all’indifferenza di una società che premia i soliti privilegiati – benché siano corrotti – e impedisce a chi merita di affermarsi. … Il lavoro non è un dono gentilmente concesso a pochi raccomandati: è un diritto per tutti!».

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