Ast, salta la firma al Protocollo sicurezza

Terni, le Rsu confermano lo sciopero: «Non è emerso da parte dell’azienda un atteggiamento propositivo e costruttivo»

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I sindacati non hanno firmato il “Protocollo per la pianificazione di interventi in materia di sicurezza sul lavoro nell’ambito degli stabilimenti di Terni della Acciai Speciali Terni”. Non lo hanno fatto contestando all’azienda il trasferimento di due operai carropontisti da un reparto a un altro. Non lo hanno sottoscritto perché avevano proclamato uno sciopero proprio per venerdì, pur sapendo che questa era la giornata fissata da tempo per la firma del documento che avrebbe stabilito principi importanti su sicurezza, salute e ambiente tra azienda, segreterie provinciali dei metalmeccanici, Comune, Regione, Provincia e prefettura. Non lo hanno sottoscritto e, come affermato dal prefetto, hanno comunicato la loro decisione pochi minuti prima della firma.

LE PAROLE DEL PREFETTO DE BIAGI, VIDEO

Rammarico «Oggi sono molto contrariato – ha detto il prefetto Paolo De Biagi – perché abbiamo lavorato per quasi un anno alla stesura di questo Protocollo. È stata una delle prima cose che mi venne segnalata. Credo che abbiamo fatto un bel lavoro e c’era molta soddisfazione, ma ora rimane solo rammarico». Da un anno dunque si lavora a questo documento che impegna l’azienda a migliorare le performance in materia di sicurezza. Un Protocollo che presenta diversi aspetti innovativi, tra cui un maggiore peso agli aspetti ambientali (inclusa la definizione del progetto per il recupero delle scorie, la rinaturalizzazione del parco scorie di Villa Valle e la certificazione ambientale ISO 14001) e un’attenzione più alta sulle problematiche relative alle ditte terze. Un grande lavoro che ha coinvolto Regione, Provincia, Comune, corpo provinciale dei vigili del fuoco, Usl Umbria 2.

I sindacati In una nota diffusa al termine del breve incontro Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Ugl hanno ribadito «il valore strategico del Protocollo sulla sicurezza» . «Confermiamo con il nostro impegno il lavoro che in questi lunghi anni hanno profuso per la realizzazione, il miglioramento e l’applicazione degli intenti contenuti all’interno dello stesso. Ringraziamo il prefetto e le istituzioni presenti in questi mesi per il contributo dato e ci scusiamo per ‘l’impasse’ determinatosi e di certo non voluta dalle scriventi organizzazioni sindacali. Facciamo notare che nell’ipotesi di accordo ancora una volta si registra l’assenza delle associazioni datoriali, fatto estremamente grave, vista la presenza di diverse e numerose aziende a loro associate operanti nel sito. Esprimiamo forte preoccupazione per il comportamento di Acciai Speciali Terni che con i propri atteggiamenti nelle relazioni sindacali non favorisce un clima positivo di relazioni come è stato sempre nella storia di Ast. La decisione di non sottoscrivere oggi il protocollo è il risultato di una poco attenta valutazione da parte dell’azienda delle tante criticità presenti nel sito, da tempo non valutate con la dovuta attenzione dal management locale. Le organizzazioni sindacali riconfermano a sua eccellenza il prefetto la disponibilità alla firma del protocollo, da noi sempre sollecitato e richiesto, in un quadro di regole certe e comportamenti corretti e coerenti».

Il sesto sindacato Sulla mancata firma del Protocollo interviene anche l’Usb che definisce «comprensibile la reazione contrariata ed irritata del prefetto» , ma non allo stesso modo «la totale chiusura che l’azienda ha opposto alle richieste delle rsu che, unitariamente, hanno proclamato uno sciopero di due ore articolato nella giornata di venerdì e lunedì, proprio per denunciare le scelte di ordine organizzativo interne sul personale e che rafforzano le criticità e le problematiche legate al delicato tema della sicurezza». La conferma – secondo il sindacato di base – di come «la realtà dello stabilimento, delle ditte appaltatrici e le condizioni complessive dei lavoratori nello stabilimento, non trovino evidentemente il sufficiente riscontro negli intenti richiamati nel Protocollo su ambiente e sicurezza che si sarebbe dovuto sottoscrivere, seppur condivisibili». Una tempistica quindi, quella della sottoscrizione del Protocollo e quella della proclamazione dello sciopero, «che ha determinato un cortocircuito che nemmeno le segreterie provinciali hanno potuto gestire e che lascia sul piatto ed irrisolti tutti i problemi emergenti dell’Ast legati all’organizzazione, gestione del lavoro e delle dotazioni organiche. Basti richiamare la problematica relativa agli interinali il cui contratto è in scadenza al mese di settembre e che l’azienda, al momento, sembra non voler rinnovare».

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