«Ast strategica, ce lo dica ThyssenKrupp»

Terni, la Regione chiede alla multinazionale di confermare l’ultimo annuncio di Burelli ai sindacati. «Questioni ancora irrisolte»

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L’annuncio fatto martedì ai sindacati dall’amministratore delegato di Ast Massimiliano Burelli – «l’acciaieria è tornata ‘core business’ di ThyssenKrupp, non si vende più» – ai piani della Regione non basta e anzi lascia aperti, a palazzo Donini, molti interrogativi. E così la presidente Catiuscia Marini e il vicepresidente con delega allo sviluppo economico Fabio Paparelli – appresa la notizia della stampa – chiedono «una immediata conferma ufficiale da parte degli organi della multinazionale tedesca».

I dubbi che permangono

«Per quanto riguarda la Regione Umbria – sottolineano in una nota – riteniamo che tali informazioni debbano trovare conferma ufficiale e immediatamente dopo essere al centro di un confronto al ministero dello Sviluppo economico con gli stessi organi di governance di ThyssenKrupp e le rappresentanze sindacali. Non può sfuggire a nessuno che un diverso orientamento nelle strategie del gruppo rispetto a quanto in precedenza comunicato, lascia comunque irrisolte molte questioni su cui lavoratori ed istituzioni chiedono da tempo una risposta». Toni, quelli della Regione, decisamente meno ottimistici rispetto a quelli utilizzati mercoledì dal sindaco di Terni, Leonardo Latini, secondo il quale l’annuncio di Burelli permette di «superare una fase di grandi incertezze e spinge l’amministrazione comunale a focalizzare la nostra interlocuzione con l’attuale management di Ast».

Rebus mercato

Ma le preoccupazioni della Marini e di Paparelli sono legate anche al competitivo contesto globale «segnato dalla presenza di ‘player’ globali ora localizzati anche in Italia», che richiede, secondo i due, «chiarezza e visione strategica su prospettive di mercato, alleanze, scelte tecnologiche, investimenti, occupazione e su tutto ciò che connota in termini di tutela ambientale e di economia circolare l’industria siderurgica moderna».

Strategia complessiva

«Sono questi i temi – concludono la presidente e l’assessore – che hanno formato oggetto di una strategia di politica industriale, incentrata in particolare sul ruolo dei settori di base, che stiamo attuando attraverso il complesso degli strumenti previsti dall’accordo di programma per l’Area di crisi complessa di Terni e Narni e su cui anche in termini di infrastrutture di comunicazione, di presenza di centri di ricerca, di interventi ambientali è necessario un quadro di certezze rispetto alla piena attuazione dell’accordo stesso».

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