‘Baratto’ a Perugia?: «Comune faccia il suo»

Nel dibattito sull’amministrazione condivisa interviene Giampiero Tamburi di ‘Perugia: Social city’: «I servizi siano adeguati alle tasse pagate»

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di Giampiero Tamburi
coordinatore di Perugia: Social city

Chi è che non conosce la barzelletta dello scroccone che, affamato e senza un soldo, si mise a sedere al tavolo di un ristorante ordinando e mangiando un lauto pranzo e, arrivato il conto, dichiarò di non avere un quattrino per pagare? Conclusione: il proprietario lo mise in cucina a lavare i piatti fino al completo baratto della somma dovuta con il suo lavoro!

E già! Ma qui il ‘baratto’ che si propone, in pratica è molto più complesso ed articolato del lavare i piatti in cambio del pranzo! Si perché, se in teoria potrebbe essere anche fattibile, in pratica è poco percorribile!

E si perché ai cittadini che pagano regolarmente le tasse, più che vedere sistemate, imbiancate e rimesse a nuovo, le sedi delle associazioni che appartengono al Comune, interessa che i servizi erogati dal Comune vengano effettuati in maniera adeguata in corrispondenza a quello che i cittadini medesimi spendono per i tributi che danno all’amministrazione pubblica.

Se si parla di far fare i lavori socialmente utili’ a queste associazioni ‘barattiere’ bisognerebbe includerci, tanto per citare i più urgenti e necessari, il ripristino del fondo stradale con il livellamento delle buche, la rimessa in opera dei marciapiedi dove sono danneggiati, la riverniciatura della segnaletica stradale dove mancante o non più distinguibile, il controllo dell’illuminazione pubblica, con eventuali cambi di lampade dove fulminate.

La manutenzione del verde pubblico; logicamente effettuando le riparazioni o il cambio degli arredi (panchine, giochi per bambini, messa in opera delle staccionate mancanti, ecc). Come pure il ripristino delle strutture distrutte (campi da bocce, campetti per il gioco del calcio, canestri e pavimentazione delle strutture di pallacanestro, ecc…ecc… ecc). E mi fermo qui anche se l’elenco sarebbe molto più lungo e sostanzioso!

Per quando riguarda poi ‘l’amministrazione condivisa’ mi sembra più un utopia che altro poterci arrivare! Questa è una richiesta che troppe volte è stata fatta dalle associazioni dei cittadini (ma naturalmente sto parlando di quelle associazioni che agiscono al di fuori delle logiche dei vari partiti) e mai gli è stata data la possibilità di poter entrare nel merito della gestione ‘reale’ degli affari del Comune. Quando mai si è visto un ‘amministratore-politico’ farsi assistere dai cittadini sulle questioni importanti della loro amministrazione?

Perciò, se qualcosa verrà fatto, cosa che ho i miei dubbi, verrà fatto in un modo tale che sia solo questione di apparenza senza la pur minima sostanza che voglia cambiare le cose, da come stanno ora!

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