Coni Terni, parte era con Francesco Tiberi

Lo schermidore ‘master’ prende il posto di Lupi nel ruolo di delegato provinciale: «In grado di farci uscire dal pantano». Durissimo sfogo Ignozza sulla vicenda degli ultimi giorni

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Francesco Tiberi e Domenico Ignozza

«Bella patatona mi hai dato». Un commento scherzoso, così, per rompere il ghiaccio e prendere la parola dopo l’intervento del presidente regionale Domenico Ignozza. Via all’era Francesco Tiberi in casa Coni a Terni: è lo schermidore ‘master’ – 65 anni da compiere il 30 ottobre – il nuovo delegato provinciale post bagarre che ha portato alla revoca dell’incarico di Stefano Lupi. Una conferenza di presentazione dal doppio filone: un primo più acceso e di chiarimenti, il secondo di sguardo al futuro per la ripartenza in seguito allo scossone che ha caratterizzato l’ultimo periodo. «Ho scelto in autonomia, è la persona sportiva in grado di farci uscire da questo pantano. Un segnale per la città e la provincia», l’input dell’ex generale dell’Esercito.

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Flashback, la burrasca e gli amici

Di solito Ignozza è pacato e tranquillo, seppur questa storia lo abbia messo a dura prova. Prima di annunciare Tiberi, il numero uno del Coni regionale ci ha tenuto a fare un paio di passaggi interessanti: «Ringrazio il mio vice Moreno Rosati e Riccardo Giubilei, quest’ultimo è stata una felicissima scoperta perché non è facile trovare amici sinceri in un momento di burrasca di questo tipo. Quando ero sotto il fuoco a Beirut nel 1983 stavo meglio di adesso, ero più sereno rispetto ad ora a causa di questa vicenda che è diventata penosa. Nel momento più importante, quello della decisione, mi hanno detto ‘il nostro compito è finito’ e si sono ritrovati. Segnale di rispetto. Ribadisco, questa storia non aveva motivo di esistere e hanno capito lo spirito del nuovo corso, deve essere portato avanti e per la fantasia c’è poco spazio. Non voglio avere più alcun dubbio su ciò che viene fatto: riprendiamo cose già in atto per farle funzionare». Breve passaggio sulla «vera aria di sport» respirata al ‘Liberati’ in mattinata con tanto di frecciatina: «Gli addetti mi hanno fermato per dirmi che non potevo entrare perché non ero un genitore e gli ho risposto che quei mille sono tutti miei figli».

Luca Listanti

«Sede sarà presidiata dal sottoscritto». Entra Luca Listanti

Ignozza prosegue nella spiegazione di ciò che avverrà: «Massimiliano Fratini è il responsabile dell’Istituto per il credito sportivo per Umbria e Lazio. Gli chiederò di essere presente una volta a settimana in questi uffici, perché questa è la casa dello sport e tutti dovranno venirci a parlare: si metterà sottobraccio all’assessore dello sport o il sindaco dei comuni per discutere di infrastrutture. Insieme a lui ci sarà il dottor Santini, responsabile per Terni per i pareri Coni. Tutto ciò perché dobbiamo essere a conoscenza dei progetti. Non che a Perugia stia meglio, ma vogliamo migliorare l’impiantistica sportiva di questa zona: poi ognuno è libero di mettersi sottobraccio con chi vuole, ma non prima di aver salvaguardato le istituzioni. Uso un termine non appropriato, ma si addice: questa sede sarà presidiata dal sottoscritto che, per regolamento, è il responsabile delle attività sportive sul territorio». C’è un nuovo ingresso nel gruppo di lavoro: «Ho chiesto una mano ad un altro sportivo ternano. Sopperirà alle mancanze per quanto riguarda l’organizzazione tecnica, Luca Listanti: mi aiuterà nel riorganizzare il settore tecnico del comitato occupandosi della progettazione, ma soprattutto sarà colui che terrà i rapporti più stretti con il sottoscritto per la scuola regionale dello sport. Un uomo solo al comando non serve». Di mezzo il clamoroso sfogo – video nel link – di Ignozza: «Poi non ne parlo più».

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Massimiliano Fratini dell’Ics

L’imbarazzo e il futuro

Più brevi gli interventi di Rosati e Giubilei: «La situazione ha creato – ha detto il vicepresidente del Coni Umbria – parecchio imbarazzo. Non è stato semplice, volevamo che non ci fosse una canea sul tema. Create condizioni per fare una scelta e abbiamo registrato la disponibilità di tanti dirigenti sportivi locali: ora si apre una nuova fase in un contesto dove siamo orgogliosi dello sport ternano. Adesso c’è più bisogno di progettazione, coraggio e impegno». Per il consigliere nazionale Fitri «il tono da fine dei giorni non è stato percepito, c’era soltanto la necessità di ribadire la centralità della struttura di Terni; con le nomine abbiamo ottenuto questo tipo di operazione». L’obiettivo generale è di «far funzionare lo sport ternano, anche se il merito principale è di società, tecnici e atleti».

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La presentazione

La ‘gaffe’ e il richiamo. Il logo e la candidatura

Poi parola alla new entry Listanti che, involontariamente, serve l’assist al presidente regionale per chiarire – magari legato proprio alla divisione con Lupi – un aspetto: «Benvenuto e buon lavoro al nuovo presidente». Un secondo e Ignozza, da buon militare, interviene e non perdona: «Delegato». Risate generali e si riprende: «Chiedo venia. Ambiente nuovo per me, attendo di verificare la fattibilità e la possibilità di interagire con le varie federazioni per la formazione dei tecnici». Ignozza è scatenato e ha un messaggio anche per la stampa: «Signori. Il logo del Coni in questo momento è coperto solo per un’attività burocratica. Non da parte del Coni Umbria né del Comune: non riusciamo a sbloccare una cosa burocratica a livello nazionale da sei mesi e onde evitare che il segretario paghi di tasca sua, resta così». Ne approfitta anche per due ulteriori precisazioni: «A breve indicherò il rappresentante Ceffas, sarà uno sportivo ternano anche lui. E c’è il mio supporto alla candidatura di Terni a città europea dello sport». Per ultimo tocca a Tiberi.

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La conferenza

«Bella patatona mi hai dato». Le infrastrutture

Ero assolutamente impreparato e mi ha colto di sorpresa. Con Ignozza c’è stato uno scambio di idee da circa quindici giorni e ci siamo visti un paio di volte in maniera interlocutoria: due giorni fa mi ha dato un appuntamento per stamattina e quando ho visto che c’era la presentazione, ho capito che potessi essere io il nuovo delegato. Capisco che c’è stata una forte bagarre, quasi tempestosa, può succedere. Quest’avventura è tutta da scoprire e la mia disponibilità è totale, sarò sempre presente visto che sono a 300 metri con il Circolo Scherma Terni». Ignozza interrompe: «Qualcuno stava a meno di duecento metri, mentre Perugia dista 80 chilometri». Altra – evidentemente – frecciata. Riprende il neo delegato provinciale: «C’è un mondo da poter portare avanti in maniera produttiva: io ci sto, rispettando le regole. Non mi tiro indietro: vivo di sport da decenni tra calcio – il padre è stato presidente della Ternana, ndr – e scherma». Tiberi, classe 1954, in passato è stato consigliere nazionale della Federazione italiana scherma nonché capo delegazioni in occasioni di mondiali ed olimpiadi.

L’interno prospettato

Palasport e palestre

Tra i primi temi messi sul tavolo quello legato alle palestre sportive e il rapporto con la Provincia: «Mi vedrò con Giampiero Lattanzi la settimana prossima per parlarne». C’è qualcuno che gli ha fatto notare infatti che i «colloqui stanno tardando ad arrivare» e ci sono problemi da sistemare. Non l’unico argomento tirato in ballo, ci sono anche le infrastrutture: «Palasport? Sono profondamente militare, l’uniforme mi è rimasta cucita addosso. Per me ha parlato Giovanni Malagò quando disse che Terni è l’unico capoluogo di provincia a non aver un palazzetto di tale nome. Per il resto tutti conosciamo la situazione e tutti remiamo nella stessa direzione che è quella di mettere gli impianti esistenti in sicurezza. Non so se il Comune ha aderito all’ultimo bando della Regione: 400 mila euro a disposizione, tra i quali c’è l’acquisizione dei certificati di agibilità delle varie strutture». Passaggio finale sulle reali motivazioni che hanno condotto alla separazione con l’ex delegato Lupi: «La sua lettera l’avete vista e nel merito non intendo entrare, era terminata la fiducia». Un po’ di ermetismo in questo caso.

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