Be.Sa.Me., la ‘triade’ per Donatella Tesei

Berlusconi, Salvini e la Meloni giovedì a Perugia per «un centrodestra compatto» e il traguardo elettorale del 27 ottobre. Interventi e retroscena

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Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini a Perugia per rilanciare il centrodestra – in vista anche della manifestazione di sabato a Roma – e sostenere la candidatura di Donatella Tesei a presidente della Regione Umbria, alle elezioni del prossimo 27 ottobre. Giovedì pomeriggio al Park Hotel di Ponte San Giovanni (Perugia) hanno tenuto una conferenza stampa aperta proprio dalla Tesei che ha ricordato alcuni punti essenziali del proprio programma elettorale, sottolineando come «in ogni settore vada dato spazio a merito e talenti. Non mi serviva una poltrona: ho un incarico in Senato ed una professione. Mi sono candidata perché me lo hanno chiesto gli umbri».

Arrivo sfalsato, show di Silvio a sorpresa

Attimi di imbarazzo all’esterno dell’hotel quando si vede arrivare Donatella Porzi: «Che ci fa qua?». Subito dietro l’auto di Giorgia Meloni, che si ferma a parlare con i giornalisti all’esterno. I tre arrivano separati. Berlusconi sfreccia con le sue due auto di scorta direttamente in garage. Salvini scende ma scappa via dalle telecamere e si infila nella porta girevole seguito da decine di giornalisti che, a rischio dell’incolumità propria e degli altri, lo inseguono fin nella piccola porta che conduce alla sala Grifo. Un contesto troppo piccolo e angusto per ospitare un evento con quella che è stata ribattezzata ‘la triade del centrodestra’. Quando tutti arrivano trovano il primo colpo di scena: Berlusconi sta arringando la folla, da solo, in mezzo a un nugolo di giornalisti e telecamere (i pochi che sono riusciti ad arrivare… che sono comunque tanti) criticando aspramente il governo uscente in Umbria e non risparmiando battutine scherzose sugli altri due leader nazionali che non avevano ancora raggiunto la sala.

Il microfono dei comunisti

Poi arrivano Salvini e Meloni. Ci si siede. Berlusconi perde l’occhio di bue e si mette a sedere. Parla prima la Tesei. E chiarisce: «Qui si parla di Umbria». Che sembra quasi un rimprovero ai tre leader nazionali che ogni volta che sono venuti in Umbria hanno preso sempre l’occasione per mandare messaggi a Roma, salvo poi specificare che quello del 27 è «il voto degli Umbri per l’Umbria». Cominciano i vari interventi, i microfoni fanno le bizze. Meloni la butta lì: «Microfoni di sinistra». Berlusconi non resiste: «Dopo 50 anni di governo non funzionano più nemmeno i microfoni».

La diretta della conferenza (da Facebook)

«La sinistra pensava ad una rielezione ‘eterna’. Non è più così»

Poi la ‘triade’ con gli interventi aperti dalla segretaria di Fratelli d’Italia: «Questa scena (i tre leader insieme, ndR) non è accaduta molte volte ma ha sempre ‘portato’ bene». Poi piccola interruzione per problemi al microfono commentata scherzosamente da Berlusconi: «Dopo 50 anni di sinistra al governo, neppure i microfoni funzionano più». La Meloni ha evidenziato i meriti della giunta regionale abruzzese – guidata da un presidente di FdI – in ordine alla possibilità di accedere alle case popolari, con la definizione di alcuni requisiti puntuali. «In Umbria non è accaduto – ha aggiunto -. Questa regione ha perso 15 punti percentuali di Pil negli ultimi anni ed è maglia nera della natalità. E’ un crocevia purtroppo isolato, nonostante le sue straordinarie bellezze. Tutto ciò vuol dire che chi ha governato finora ha semplicemente sbagliato. Parliamo di una sinistra che si è seduta e che ha pensato che la rielezione sarebbe stata ogni volta scontata. Non è più così perché la gente vota chi ha idee, progetti e vuole realizzarli. E noi faremo del nostro meglio».

«Pd e M5s senza scopo, visione né dignità»

Poi la parola è passata al leader della Lega: «Sto girando in lungo e in largo questa splendida terra, da Deruta a Montecastrilli, da Stroncone a Bastardo. Stamattina sono andato a raccogliere l’ennesima falsa promessa di Di Maio, quella agli operai della Treofan di Terni, come già fatto con quelli della Whirlpool. Vediamo di evitare che l’ennesima multinazionale indiana venga qui per lasciare il deserto. Dal prossimo anno tutti i bimbi segneranno la data del 27 ottobre, una nuova festa comandata, la ‘liberazione dell’Umbria’ dopo 50 anni. Mi dicono di certe telefonate minacciose e ricattatorie che partono dal palazzo per far votare la sinistra: è lo stadio finale, sono finiti. Il bello comincia il 28 perché bisogna spalancare le porte della Regione Umbria facendo entrare merito, trasparenza, competenza, onestà. Dovremo recuperare gli anni persi… indicativo è un agricoltore che ho incontrato oggi che attende i contributi dal 2014. Un altro cittadino si è visto fissare la visita medica che gli serve al novembre 2021. Poi la ricostruzione – ha aggiunto Salvini – che per gli umbri si è rivelata un percorso ad ostacoli, altro che semplificazione. Qui ci sono delle bellezze uniche, come il lago Trasimeno per dirne una. La sera del 27 non solo mezza Italia, ma mezzo mondo avrà gli occhi sull’Umbria, usata da Pd e M5s per fare un ‘esperimento genetico’, un’alleanza di ultra sinistra senza scopo né visione né dignità. Sarà una bella serata per noi, non certo per i Bocci, le Marini, i Paparelli. E sarà amara – ha concluso il leader leghista – anche per Zingaretti e Di Maio, ci ho scommesso tanti caffè».

«Facce nuove, era ora»

Silvio Berlusconi si è detto «convinto e contento dell’indicazione di Donatella quale nostro candidato perché so di lei come conosca bene l’amministrazione pubblica, a Montefalcone (sic) è stato sindaco per due anni e sa bene come lavorare. Al secondo mandato ha ottenuto il 63% dei voti e questo la dice lunga. Anche in parlamento è una delle migliori. Dobbiamo dare immediate soluzioni ai problemi aperti che la sinistra non ha saputo affrontare. Circa la sinistra, poi, vi dico che ovunque, anche nelle imprese, bisogna cambiare dopo così tanti anni di governo. Credo sia giusto e fisiologico e sarà un piacere avere tante facce nuove. Tutta l’Italia – ha aggiunto Berlusconi – concentrerà la propria attenzione sull’Umbria in questi giorni. Per me il comunismo resta l’ideologia più criminale e pericolosa della storia ed oggi al governo abbiamo non uno, ma quattro partiti ‘comunisti’ al governo. Pd, M5s, LeU e il partito di Renzi. Ciascuno porta sul tavolo del consiglio dei ministri le proprie spinte fatte di un trattamento negativo dello Stato verso i cittadini. L’esatto contrario della nostra concezione, quella di uno Stato liberale amico dei cittadini e non ostile». Sulla manifestazione di sabato 19 ottobre a Roma: «Avevo deciso all’inizio di non andare in piazza, dicevo ‘beh vediamo che combinano, lasciamoli lavorare’. Poi viste le decisioni sin qui assunte dal governo, ho deciso, dopo aver avuto come sicura la notizia del possibile carcere fino ad 8 anni per un’evasione fiscale superiore a 50 mila euro, che era giusto scendere in strada e manifestare. Perché è a rischio la libertà di ciascuno di noi». E poi alla fine, il ‘solito’ Berlusconi: «Votate e fate votare Tesei, lo dico alle belle signore in sala, telefonate ai vostri ex fidanzati, nessuno si ingelosirà e lo stesso vale per gli uomini eh. È in ballo la libertà». Poi il leader ‘azzurro’ ha avuto un pensiero affettuoso per il suo ex portavoce, Paolo Bonaiuti, scomparso mercoledì.

E dopo… tutti al congresso della famiglia

La cena col cavaliere

Così come erano arrivati, i tre leader vanno via per strade diverse. Erano attesi al Capitini per l’evento del ‘Family Day’ (L’Umbria mette al centro la famiglia), ma i loro interventi saranno separati. L’ultimo quello del cavaliere, che ripropone grosso modo lo stesso spartito, poi corre in un borgo vicino Perugia dove hanno organizzato una cena in suo onore: menù da 50 euro, con posti da mille euro per chi siede al suo tavolo. E lui a fine serata ringrazia tutti con un post sui social, con tanto di foto panoramica.

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