Bevagna, per l’Arpa questi fiumi sono puliti

Deludente il resoconto del tavolo tecnico regionale, secondo cui il problema principale dei fiumi è la scarsa portata dovuta al cambiamento climatico. Ignorate le denunce dei residenti

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Le analisi Arpa sui fiumi Timia, Marroggia, Clitunno e Teverone non hanno riscontrato fenomeni di inquinamento. Lo rende noto la Regione Umbria con un comunicato in cui si legge inoltre che «gli impianti di depurazione pubblici non hanno mostrato alcun malfunzionamento strutturale». Ma allora come mai i pesci muoiono d’estate?

PESCI MORTI NEL TEVERONE – GALLERY 2017

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L’assemblea a Bevagna

Un problema di ‘portata’ Secondo l’assessore Fernanda Cecchini, che lo scorso dicembre ha istituito il tavolo tecnico, «a condizionare lo stato ambientale dei vari corpi idrici presenti nell’area, secondo i rilievi tecnici, è la fortissima e costante diminuzione delle portate dovuta in particolare ai cambiamenti climatici in corso, con lunghi periodi di scarsa piovosità ed elevate temperature». Ed è per questo che si interverrà in modo mirato e con l’avvio anticipato di alcune misure contenute nell’aggiornamento del ‘Piano di tutela delle acque’. «Mi impegno ad attivare ogni possibile canale per reperire le risorse necessarie», ha promesso la Cecchini.

«LA MERDA DI FOLIGNO NON LA VOGLIAMO»VIDEO DELL’ASSEMBLEA

Una centralina sul Teverone

Le cause emerse Nessun riferimento agli scarichi delle industrie, nessun riferimento allo spandimento del letame degli allevamenti, nessun riferimento agli ‘inceppi’ nel funzionamento degli impianti che, quando piove troppo, alzano le paratie e scaricano; nessun riferimento alla mancata divisione fra acque bianche e acque nere che sovraccarica il Casone; nessun riferimento alle scelte politiche degli ultimi decenni che hanno trasformato il Teverone nell’alveo di raccordo di tutta la vallata. Erano questi gli argomenti emersi lo scorso novembre durante l’assemblea con cui tecnici, politici e manifestanti si confrontarono sul tema. Argomenti su cui sembrava esserci sostanziale accordo ma che evidentemente non sono emersi nel tavolo tecnico.

LA PRIMA RIUNIONE DEL TAVOLO TECNICOLE RASSICURAZIONI (VIDEO)

Interventi in autunno Alla riunione conclusiva del tavolo c’erano, oltre all’assessore regionale all’Ambiente a al sindaco di Bevagna Annarita Falsacappa, il direttore regionale per il governo del territorio Diego Zurli, il direttore del Consorzio Bonificazione Umbra Candia Marcucci ed i tecnici del servizio regionale per le risorse idriche, dell’Arpa Umbria e della Vus – Valle Umbra Servizi, gestore del servizio idrico integrato per l’area in questione. «Agli inizi di settembre – ha detto l’assessore Cecchini – riconvocherò il Tavolo tecnico in cui definiremo le azioni più efficaci da adottare, quali lavori di manutenzione, con il passaggio fondamentale che sarà rappresentato dall’approvazione del Piano di tutela delle acque che contiene misure strutturali per migliorarne lo stato di salute». Eventuali interventi concreti, quindi, arriveranno non prima del prossimo autunno. Vedremo se al primo temporale assisteremo ad una nuova moria di pesci come negli anni scorsi.

IL FUNERALE DEL FIUME – VIDEO

Attivisti delusi Intanto però gli attivisti non sono affatto soddisfatti e già da qualche settimana denunciano che le centraline che dovevano essere installate non si sono viste. «Quando piove – dice Girolamo Barbini, uno dei principali animatori della protesta le acque delle fogne urbane che convergono nel depuratore, sono bypassate tramite una valvola di sfogo in via Riccione direttamente nel Teverone. Bisognerebbe intercettarle e canalizzarle in vasche di laminazione o filtrarle con uno specifico depuratore. La zona industriale in parte non è provvista di fognatura pubblica e scarica in modo non corretto. La soluzione è fare la rete fognaria ed ampliare i depuratori esistenti. Leggere che non c’è inquinamento mi lascia allibito. Il fiume è abbandonato, speriamo che qualcuno inizi a rispettarlo».

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