Bramme dall’Indonesia Terni, Ast in allerta

Terni, l’ad Burelli lo ha comunicato ai segretari dei metalmeccanici: conto lavorazione isolato, ma non un bel segnale sulle prospettive di viale Brin

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La comunicazione l’ha voluta dare mercoledì mattina direttamente l’ad Massimiliano Burelli, convocando i segretari provinciali dei metalmeccanici: da un’acciaieria dell’Indonesia arriveranno presto nello stabilimento Ast di viale Brin 42 bramme – circa 1.000 tonnellate di acciaio semilavorato complessivo – da lavorare per conto terzi. Una notizia che può sembrare come un’altra per i non addetti ai lavori, ma che, in un’azienda che l’acciaio lo produce, potrebbe aprire prospettive e scenari tutti da comprendere.

Le procedure

Massimiliano Burelli

Da parte dell’azienda – in base a quanto trapela – è arrivata la rassicurazione che si tratta di un fatto isolato, per una quantità di acciaio tra l’altro modesta (non più di tre-quattro ore di lavoro). Non ci sono dunque avvisaglie che venga replicata a breve, ma se così fosse il segnale – tutti lo comprendono, dai sindacati agli stessi vertici aziendali – non sarebbe di certo positivo per lo stabilimento, dove sono attualmente attivi due forni a caldo, innescando un meccanismo tutt’altro che rassicurante. Un analogo episodio di conto lavorazione, tra l’altro, si era verificato già circa un anno fa, ma in quel caso per una circostanza contingente, dopo che il laminatoio a caldo di Aperam era andato a fuoco. Per ora, comunque, come detto il fatto dovrebbe rimanere circoscritto a queste 42 bramme. Significativo, comunque, che l’informazione l’abbia voluta dare direttamente l’ad.

Novità nel treno a caldo

Intanto, sul fronte dell’organizzazione del lavoro, continua il confronto interno all’acciaieria tra rsu e azienda: sempre giovedì si è svolta una riunione relativamente all’aumento di turnistica a 21 turni per il treno a caldo, dovuta secondo quanto si apprende ad esigenze di mercato. Si comincerà il 19 novembre e avrà una durata di circa 3 mesi. L’assetto organizzativa del treno passerà complessivamente da 154 a 166 lavoratori. L’azienda – su sollecitazione delle rsu – si è anche riservata di verificare la possibilità di procedere all’inserimento di un ulteriore lavoratore come addetto ai servizi e alla sostituzione di altri due malati. Essendo una verifica temporanea, l’azienda non ha dato disponibilità a riconoscimenti professionali La rsu ha ribadito contrarietà ad azioni unilaterali sull’organizzazione del lavoro, riservandosi una verifica costante relativamente al dovere aziendale di garantire a tutti i lavoratori la fruizione di tutti gli istituti contrattuali e di legge di loro diritto.

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