Camorrista campano arrestato ad Orvieto

Terni, blitz dei carabinieri all’alba di martedì. L’uomo – Enzo Ruotolo – è finito in carcere insieme ad altre quattro persone

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È ritenuto uno dei boss del potere camorristico nell’agro maddalonese e martedì mattina è stato arrestato ad Orvieto (Terni) dai carabinieri. L’uomo – il 43enne Enzo Ruotolo di San Felice a Cancello (Caserta) – si trovava nella città della Rupe, all’interno di un immobile. Con lui sono finite in manette altre quattro persone nell’ambito dell’indagine condotta dai carabinieri della Compagnia di Maddaloni che hanno potuto contare sul supporto dell’Arma orvietana, guidata dal tenente Giuseppe Viviano, e dei militari della Guardia di finanza di Benevento.

Associazione per delinquere di tipo mafioso Per tutti l’accusa è associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsione aggravata. Ora si trovano in carcere – Enzo Ruotolo in quello di Terni – a seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

Il blitz dell’Arma Il 43enne campano – per il cui arresto, dopo una complessa opera investigativa per individuarlo, è stato predisposto un dispiegamento di oltre dieci carabinieri della Compagnia di Orvieto, alcuni dei quali hanno fatto irruzione nello stabile in cui il soggetto si trovava – non ha opposto alcuna resistenza. Da quanto appreso di trovava in Umbria perché impiegato presso una ditta ritenuta ‘di passaggio’ sul territorio orvietano.

L’indagine Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’impianto accusatorio acquisito nel corso dell’attività investigativa coordinata dal sostituto procuratore Luigi Ladolfi e avviata nel settembre del 2015 dai carabinieri del Nucleo operativo di Maddaloni, attraverso l’esecuzione di intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di osservazione dinamica, verifiche, controlli, perquisizioni e ispezioni.

Organizzazione camorristica I militari hanno così individuato un’organizzazione camorristica attiva sul territorio casertano – in particolare nei comuni di San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico e in alcuni comuni della Valle Caudina: Forchia, Arpaia e Paolisi – ‘costola’ dello storico clan Massaro, scompaginato a seguito di una serie di arresti e conseguente scelta collaborativa maturata dai suoi principali elementi verticistici.

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