Canottaggio, Piediluco e il campo gara: ‘rinnovo’ più vicino

Scaduto il vecchio procedimento per il campo regate, Circolo Canottieri Piediluco, Comune e Fic in azione per risolvere la questione

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Piediluco e la riqualificazione del centro nautico federale per il canottaggio. Negli ultimi mesi tra polemiche, firme mancate e poi apposte, protocolli d’intesa e progettazione in ottica mondiale 2021 da ospitare gli argomenti non sono mancati sul tema: tra questi ce n’è uno, magari meno mediatico e d’impatto, sul quale si sta continuando a lavorare per definire il quadro e trovare la soluzione. Ovvero la concessione per il campo regata, scaduto di recente e per il quale è necessario un rinnovo.

Piediluco

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Il problema e lo stato attuale

Si tratta del mantenimento in acqua del campo gara – diverse corsie – per consentire agli atleti della Federazione italiana canottaggio di svolgere gare ed allenamenti, specie in vista delle Olimpiadi di Tokyo2020 e del possibile mondiale 2021 in Umbria. Al momento si sta procedendo con un’autorizzazione temporanea in attesa di presentare domanda per una concessione definitiva: in campo ci sono il Circolo Canottieri Piediluco, il Comune di Terni, la Provincia e la Fic. C’è anche da fare i conti con la novità 2019 giunta da palazzo Donini.

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«Istanza in arrivo»

La situazione è da risolvere per ora, tuttavia il numero uno del CCP fa sapere che a stretto giro qualcosa si muoverà: «Con il Comune siamo andati in Provincia – spiega l’architetto Fabrizio Di Patrizi – perché il vecchio procedimento è scaduto. A livello di circolo abbiamo trovato la soluzione e nel frattempo abbiamo chiesto l’autorizzazione temporanea per le gare. La Regione nel 2019 ha deliberato una nuova normativa – questione vincoli – e stiamo incastrando tutte le norme di settore per avere la concessione definitiva: a breve, credo entro la prossima settimana, presenteremo congiuntamente con la Fic le varie istanze al fine di ottenerla». Come detto la Fic ha interesse che tutto fili liscio: «Nel 2020 ci sono le Olimpiadi e loro hanno bisogno di allenarsi», chiude Di Patrizi.

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