Caritas: «Anche a Terni avviamo al lavoro»

Dopo Perugia, Spoleto, Foligno ed Assisi, arriva il progetto ‘Formati e avviati al lavoro’: formazione per una possibile occupazione

Condividi questo articolo su

Con l’obiettivo di «aumentare le speranze e dare ai giovani un motivo per restare nel nostro territorio», sottolineato dal vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia monsignor Giuseppe Piemontese, dopo Perugia, Spoleto, Foligno ed Assisi, arriva anche a Terni il progetto della Caritas Italiana ‘Formati e avviati al lavoro’.

Il progetto

«Il progetto vuole essere una piccola risposta alle tante persone che si rivolgono ai nostri servizi, che sono disoccupate e spesso sfiduciate nella possibilità di poter trovare un’occupazione», spiega il presidente della San Martino Francesco Venturini. «Il progetto consiste in quattro momenti che riguardano la selezione dei beneficiari che sarà fatta dagli operatori del centro di ascolto della Caritas – San Martino e dai professionisti della Gi Group che individueranno le persone più idonee da inserire in un percorso di orientamento e di politiche attive del lavoro. Un secondo momento riguarda l’orientamento di base con un bilancio di competenze, la costruzione del Curriculum Vitae e della lettera di marketing. Subito dopo seguirà un orientamento specialistico che consiste nella ricerca attiva del lavoro, nell’analisi del mercato target e nella simulazione di un colloquio di lavoro. Da ultimo l’inserimento lavorativo tramite i tirocini formativi extracurriculari o borse lavoro».

Chi può partecipare

Il progetto prevede l’erogazione di un’indennità mensile di 600 euro per un massimo di 6 mesi per ogni beneficiario inserito nel contesto lavorativo locale. Per l’anno 2019 a disposizione ci sono le risorse per l’inserimento di 7 persone per 6 mesi di tirocinio, mentre per il 2020 le persone saliranno a 10 per un totale per l’anno 2019 e 2020 pari a 17 persone inserite nel mondo del lavoro con i tirocini formativi extracurricolari. Il progetto è stato finanziato da Caritas Italiana con le risorse dell’8×1000 per la Carità e con il contributo della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Potranno candidarsi al progetto tutti gli utenti maggiorenni disoccupati domiciliati nella diocesi, inviando all’indirizzo mail [email protected] il Curriculum Vitae aggiornato, la carta d’identità e la tessera sanitaria in corso di validità e il permesso di soggiorno. Tra i requisiti essenziali saranno prese in considerazione la disponibilità, la motivazione e l’esperienza lavorativa pregressa.

L’insicurezza del lavoro

«In questi primi 5 mesi del 2019 – evidenzia Ideale Piantoni, direttore della Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia – possiamo affermare che l’insicurezza del lavoro riguarda sia il commercio che l’industria e che spesso le persone si rivolgono a noi come ultima risorsa. Una richiesta di aiuto dolorosa, anche da parte nostra, perché la Caritas non è una istituzione civile, ma religiosa e può solo parzialmente sostenere le gravi carenze sociali. Siamo usualmente portati ad esibire i nostri dati statistici con scadenze annuali e, da quest’anno, proveremo a produrre un documento unitario regionale a novembre, in concomitanza con la ‘Giornata mondiale del povero’, ma vogliamo ricordare che le richieste delle persone ascoltate presso il nostro centro diocesano che riguardavano il lavoro come bisogno primario, sono state il 58% del totale degli ascolti nel 2018 e il 50,73% nel 2017. Certamente, la mancanza di lavoro o la sicurezza di un lavoro che permetta il sostentamento del nucleo, non è un male esclusivo del nostro territorio, ma, confrontandoci con le altre diocesi umbre, possiamo affermare che nel ternano si tratta di una necessità percepita più che altrove. La Caritas diocesana fa del suo meglio in ogni caso e vorremmo ricordare, a proposito, il servizio svolto per sostenere 54 famiglie sfrattate nel 2016 e 2017, ma non siamo certo noi che possiamo e dobbiamo risolvere i gravi problemi del Paese».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli