Carsulae, nuovi scavi: tecnologia al top

Terni, un’App per ‘rivivere’ la città come duemila anni fa, pannelli informativi, ‘indagini’, ripuliture e obiettivi rinnovati: «Rilancio e valorizzazione del sito»

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Una delle ricostruzioni in 3D

Un intervento avviato dalla fondazione Carit a dicembre e, con la collaborazione della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Umbria, portata a compimento per favorire l’informazione e l’esperienza Carsula dei turisti. Dopo l’inaugurazione della mostra ‘Carsulae 1951-2016. Dai grandi scavi di Umberto Ciotti alle ultime ricerche archeologiche’ – dicembre, visitabile fino al 30 luglio – e la presentazione del video ‘Carsulae 69 d.C.’ con ricostruzioni virtuali tridimensionali, a palazzo Montani Leoni è stata presentata la nuova tabellonistica e l’app in italiano e in lingua inglese per consentire ai turisti di fare un ‘tuffo’ nel passato e rivivere l’antica Carsuela. Nella circostanza svelati anche i piani per la nuova campagna di scavi a cura dell’associazione culturale Astra onlus.

L’APP E I NUOVI SCAVI: PARLANO PERISSINOTTO, GASPERINI E DONNINI, VIDEO

L’app: «Immersi nel passato» Chi raggiungerà l’area archeologica di Carsulae potrà scaricare gratuitamente l’App sul proprio smartphone e disporre di uno strumento ad alto valore tecnologico capace di rappresentare la visione e descrizione di un dato punto sul sito come lo avrebbe vissuto 2 mila anni fa. La Fondazione ha inoltre provveduto alla realizzazione di oltre nuovi 24 pannelli informativi, in sostituzione di quelli presenti ormai illeggibili, con la descrizione storica, le immagini e le mappe. Il turista/visitatore, posizionato di fronte al pannello, potrà attivare la ricostruzione in 3d dallo stesso punto di vista per sovrapporre reale con virtuale: «I diversi output – ha spiegato Gianluca Perissinotto, amministratore delegato di Euromedia, la società che ha curato il progetto – riguardano le tabelle informative già installate, un app in abbinamento ai pannelli e un video illustrativo. La app permetterà ai turisti di potersi immergersi nel passato grazie alla ricostruzione virtuale dei reperti: si possono visualizzare le ipotesi di come erano le varie strutture, come il foro, la basilica o l’asse teatro-anfiteatro. In definitiva una panoramica completa di Carsulae nell’antica Roma grazie al lavoro di dieci persone dello staff e alla consulenza di Gasperini: direi che il sito è ora tra i più attrezzati a livello informativo per i visitatori».

OTTOBRE 2016, LA VISITA DELL’AMBASCIATORE AUSTRALIANO GREG FRENCH

Marica Mercalli

Rilancio e valorizzazione Ad accogliere gli ospiti il presidente della fondazione Carit, Luigi Carlini, che ha ribadito la volontà di rilanciare il sito di Carsuale dopo i recenti interventi. Sulla stessa scia Marica Mercalli, direttore della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Umbria: «La fondazione Carit ci sonsente di portare avanti l’attività di ricerca su questa area, che necessita di essere più conosciuta. Di solito ci sono problemi di gestione per questi siti, perché il Ministero dà la concessione e il concessionario, secondo le ultime direttive, deve lasciare in buono stato l’area, in sicurezza: troppo spesso in passato non è accaduto. Per quel che concerne Carsulae non c’è l’impegno solo nel lavoro di scavo, ma anche nella valorizzazione del luogo: in questo contesto sono molto ben fatti i pannelli esplicativi. Finora – ha concluso, ricordando il finanziamento da 156 mila euro – è stato condotto un buon restauro, ora siamo all’opera sull’anfiteatro». La Mercalli, citando Gabriella Sabatini (archeologa) e Spartaco Capannelli (architetto), ha evidenziato l’impegno della Soprintendenza nello scenario di Carsulae.

Il sindaco Di Girolamo e l’ex presidente della fondazione Carit Mario Fornaci hanno assistito alla conferenza

Scavi e scoperte Intanto Astra Onlus – direzione in mano a Massimiliano Gasperini e Luca Donnini – prosegue l’attività nel sito archeologico. Il 26 giugno partirà ufficialmente la nuova campagna di scavi e, nell’occasione, gli archeologici hanno fatto un riassunto del lavoro precedente – ambienti B e C, con ritrovamento di 60 monete, 3 delle quali coniate sotto Teodosio I, quindi protezione delle creste murarie e lacune dei paramenti murari – e di ciò che sarà eseguito a stretto giro: «Sicuramente – ha spiegato Gasperini – un’estensione dell’area di scavo, dal 2012 siamo all’opera vicino all’arco di San Damiano: abbiamo individuato una serie di strutture a bordo di una depressione carsica e sono rilevanti da indagare per capire le varie fasi di ricostruzione che ha subito Carsuale. Da quest’anno abbiamo ottenuto l’autorizzazione allo scavo per l’area del foro, andremo a lavorare sul lato ovest: finora sostanzialmente era sconosciuto, fu parzialmente ‘indagata’ nel 1953 (21 aprile) da Umberto Ciotti e poi lasciata in abbandono». Un tempio principale, un ‘tempietto’, un edificio da approfondire e il lastricato in pietra rosa, queste le ultime novità emerse grazie alla ripulitura.

Edifici e indagini Donnini sottolinea invece i risultati iniziali nell’attività su questo versante: «Abbiamo già fatto una serie di ripuliture e i primi edifici sono visibili, in programma c’è il completamento dello scavo al saggio D (zona est) e di continuare l’indagine del butto di materiali di età augustea individuati nel 2016; a ciò si aggiunge la ‘presa’ delle indagini di Ciotti negli anni ’50, siamo certi dell’identificazione delle strutture. In conclusione prevediamo l’apertura di un piccolo saggio alle spalle degli edifici che si affacciano sul foro, per capire che tipo di frequentazione ci fosse in quell’area. I principali obiettivi – ha terminato – sono questi, sempre in collaborazione con la Macquarie University di Sydney e la professoressa Jaye McKenzie Clark: arriveranno dieci loro studenti nell’area di scavi». L’archeologa australiana è intervenuta per commentare e spiegare le analisi sulle ceramiche effettuate nel 2016: da settembre a ottobre ritrovati 1081 frammenti (vernice nero e sigillata italica). Tecnologia e scavi, la bellezza di Carsulae si ‘rinnova’.

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