Casa ‘hot’ Lungonera, cubana a giudizio

Terni: l’appartamento dove veniva esercitata la prostituzione era stato portato alla luce dalla squadra Mobile nel 2015

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Aveva un bel giro di clienti, quella casa di appuntamenti situata in via Lungonera Savoia, tanto da finire – era l’estate del 2015 – sotto la lente della squadra Mobile di Terni. La vicenda è sfociata in un processo in corso di fronte al tribunale di Terni in composizione collegiale, imputata una donna cubana di circa 40 anni.

La vicenda

Dopo aver appreso degli strani ‘giri’ attorno a quell’appartamento così ‘gettonato’, gli investigatori della questura avevano preso contatto attraverso un noto sito web di annunci ed avevano chiamato fissando un appuntamento. Ovviamente ‘di lavoro’, tanto che un giorno uno di loro – con i colleghi ben nascosti – si era presentato presso la casa e ad aprire la porta aveva trovato una ragazza straniera in abiti decisamente succinti. A quel punto era scattata l’irruzione che aveva fatto emergere la presenza anche di un’altra giovane, in un contesto inequivocabile. Di lì a poco sul posto era giunta anche la donna cubana poi finita a processo a cui le due, periodicamente, avrebbero versato una sorta di affitto, nonostante l’abitazione fosse di proprietà di un ternano. Una volta ricostruito il ‘giro’, la vicenda è finita all’attenzione della procura e quindi del tribunale con il processo in corso e l’imputata – accusata di aver avuto un ruolo-chiave nell’attività – difesa dall’avvocato Enrica Carla Maria Capitò.

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