Cascata delle Marmore Si consolida il terreno

Terni, l’assessore Corradi: «Avviati i lavori per la riduzione del rischio idrogeologico. La ditta aggiudicatrice ha a disposizione 190 giorni per il completamento dell’intervento»

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«Sono stati avviati i lavori per la riduzione del rischio idrogeologico della zona della Cascata delle Marmore, ufficialmente consegnati con il verbale del 2 novembre 2017. Da questa data la ditta aggiudicatrice ha a disposizione 190 giorni per il completamento dell’intervento», l’annuncio viene dall’assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni, Sandro Corradi.

I tempi Il progetto preliminare dei lavori risale al 2013, ma nel 2014 l’intervento è stato riprogrammato e inserito all’interno del Programma attuativo regionale del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007- 2013, che prevede l’assegnazione di contributi al Comune di Terni in qualità di soggetto attuatore dell’opera per un totale di un milione di euro. Nel 2015 è stata avviata la gara conclusasi nel 2016 con la scelta del contraente e l’aggiudicazione definitiva dei lavori per l’importo di quasi 482 mila euro.

L’assessore Sandro Corradi

Gli interventi «Sempre nel 2016 – ricorda palazzo Spada – sono stati approvati il progetto definitivo per il completamento dell’intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico in località Cascata delle Marmore – secondo lotto funzionale – e il progetto esecutivo. Lo scorso settembre, inoltre, è stata rilasciata dalla Regione Umbria, l’autorizzazione sismica necessaria. Il settore d’intervento è compreso nella zona di confluenza dei fiumi Velino e Nera, instabile dal punto di vista geologico-geomorfologico, e si suddivide in tre aree considerate a maggiore rischio: la zona prospiciente il sentiero turistico per 4.500 metri quadrati; la zona a sinistra del Balcone degli innamorati che si sviluppa verso la parte bassa in direzione della confluenza dei ventagli della cascata con il Nera per 3.200 metri quadrati; la zona a destra del ‘balcone’, che occupa la parte di pendice del Belvedere superiore per circa 800 metri quadrati. Gli interventi di mitigazione del rischio riguardano, tra gli altri, opere di rafforzamento corticale e rivestimento con speciale rete metallica, la realizzazione di una barriera paramassi, la posa in opera di reti e funi a forte resistenza sulle pareti rocciose, la piantumazione di essenze arboree nel pieno rispetto dell’ecosistema presente. Inoltre, dallo studio di alcune mappe storiche dei primi anni del secolo scorso, è stata riscoperta l’esistenza di un percorso sotterraneo di particolare valenza panoramica e paesaggistica, oggi inservibile», la cui riattivazione costituisce oggetto specifico di intervento.

Il lavoro di preparazione «Finalmente quella che per l’amministrazione ha sempre costituito una priorità, la prevenzione del rischio, sia esso idrogeologico che di altra natura – dice l’assessore Corradi – può compiutamente realizzarsi. La situazione di pericolosità di quella zona è stata costantemente monitorata dal Comune già dal 2005 e negli anni è stato portato a compimento il consolidamento di diverse aree. A monte c’è stato un grande lavoro di studio interdisciplinare da parte degli uffici tecnici del Comune, un’attenta analisi delle problematiche e criticità legate allo stato dei luoghi, ai vincoli normativi, agli aspetti relativi a sicurezza e ambiente. Inoltre c’è stata un’ottima intesa con la Regione che ha condiviso e sostenuto la necessità di intervenire per aumentare il livello di protezione per turisti e operatori turistici, in un sito di particolare pregio naturalistico e di grande interesse turistico».

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