Case popolari Terni: «Impasse totale»

A lanciare il nuovo sos è il Sunia: «Molte famiglie in attesa, c’è un’emergenza abitativa. Appena sei alloggi assegnati»

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Risposte che non arrivano, impasse totale ed emergenza abitativa. Case popolari a Terni, a lanciare l’allarme è il Sindacato nazionale unitario inquilini ed assegnatari (Sunia): «Le famiglie in attesa sono ancora tantissime, eppure il Comune sembra non accorgersene».

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Il dato Da dove nasce l’sos lanciato dal Sunia Cgil? Il sindacato spiega che «in riferimento alle recenti sortite di alcuni esponenti del nuovo consiglio comunale è senza dubbio positivo che qualcuno si accorga del problema casa. Il timore però è che restino, come accaduto finora, soltanto parole. Le famiglie ancora in attesa di un alloggio popolare a Terni sono ancora tantissime, eppure il Comune sembra non accorgersene, al punto che dalla formazione della graduatoria degli aventi diritto ad oggi, nonostante sia passato un anno esatto, su ottanta alloggi disponibili la commissione ne ha assegnati inspiegabilmente soltanto sei. Una situazione davvero insostenibile».

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Sfratti e rischi Ad approfondire ulteriormente la questione è Romolo Bartolucci, segretario generale del Sunia di Terni: «Ad oggi non si conosce nemmeno la consistenza del parco alloggi che il Comune di Terni è in grado di destinare alle situazioni di grave emergenza abitativa immediata. Vi sono purtroppo famiglie che possono trovarsi in mezzo a una strada dall’oggi al domani, magari per l’esecuzione di uno sfratto per morosità: misura che colpisce spesso proprio chi, avendo perso il lavoro a causa della crisi economica, non è più in grado di pagare l’affitto. Come pensa il Comune di Terni di farsi carico di queste casistiche? È impensabile che non vi sia nemmeno un numero di alloggi sufficiente per fare fronte alle situazioni gravemente emergenziali. Le istituzioni devono prendere atto che il problema esiste e attivarsi quanto prima per risolverlo. Quello che mi chiedo – conclude – è se il Comune di Terni sia al momento in grado di affrontare situazioni di emergenza abitativa che richiedono risposte istantanee. Anche perché se non ci pensa il Comune chi lo deve fare?».

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