Caso Ferrucci: «Giunta respinga dimissioni»

Perugia, interviene nel dibattito anche il vice sindaco Urbano Barelli. «Tutelare San Bevignate: Comune, Regione e Adisu lavorino insieme per investire sul centro storico»

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Ci si continua a interrogare, a Perugia, sul fulmine a ciel sereno che ha colpito l’Adisu, l’Agenzia regionale per il diritto allo studio, e la Regione, per la quale l’agenzia è un ente strategico. Le dimissioni del professor Luca Ferrucci, docente di Economia delle imprese alla facoltà di via Pascoli e succeduto al professor Oliviero nel luglio del 2016, prima come commissario straordinario e poi confermato come amministratore unico nell’estate del 2017, sono state un bel colpo per la presidente Marini che lo aveva personalmente voluto a capo di un ente fondamentale e anche per l’assessore Bartolini.

San Bevignate

Il caso San Bevignate Sembrano esserci pochi dubbi, ormai, sulle cause di questo ‘strappo improvviso’. Di nuovo, ancora, lui. Il ‘mostro’, il collegio Adisu che l’ente vorrebbe costruire davanti al complesso templare di San Bevignate, in via del Giochetto, a Perugia. Una vicenda che tra polemiche e ricorsi si trascina ormai da quattro anni e che vede il Comune di Perugia, che non vuole lì un collegio, confrontarsi anche aspramente con l’Adisu. In mezzo c’è la Soprintendenza, cui il Tar, nell’ultima sentenza dello scorso novembre, ha ripassato di nuovo la palla, ordinando di produrre un nuovo parere paesaggistico. Altrimenti le ruspe potranno iniziare quel cantiere che non è stato mai avviato, dal momento che anche l’azienda che si è aggiudicata l’appalto da 12 milioni è pronta a dare battaglia legale.

Dimissioni Dopo gli attestati di stima e le reazioni a caldo, sorprese, anche dei rappresentanti universitari, nel dibattito interviene anche il vicesindaco e assessore all’ambiente del comune di Perugia. Che all’epoca in cui tutto è iniziato era presidente della sezione perugina di Italia nostra, associazione capofila nella battaglia contro lo studentato a San Bevignate. E prova a riconciliare gli animi, Barelli, con un invito alla giunta regionale dell’Umbria a «respingere le dimissioni del professor Ferrucci e a istituire un tavolo di confronto per evitare di costruire lo studentato».

Ili vicesindaco Urbano Barelli

No allo studentato «I luoghi intorno a San Bevignate e al Cimitero monumentale della nostra città vanno tutelati e valorizzati – spiega Barelli – è quanto l’amministrazione comunale sta facendo in collaborazione con la Soprintendenza, e con il progetto di valorizzazione degli itinerari dei Templari e del museo del Cimitero monumentale. A queste ragioni di tutela del nostro patrimonio culturale, si aggiungono quelle del contenimento del consumo del suolo e di rilancio del centro storico. Su questo fronte molto si sta facendo con una nuova offerta di servizi agli studenti, quali le aule studio autogestite di via Oberdan, via Goldoni e via della Viola, la banda ultralarga, il wifi gratuito nelle piazze e nei parchi del centro storico. Molto di più si dovrà fare quando saranno completati i lavori del Turreno, di San Francesco al Prato, della biblioteca degli Arconi e del Mercato coperto. Insieme al restauro del teatro Pavone e del teatro Morlacchi tali importanti contenitori culturali trasformeranno il centro storico ed avranno bisogno di fruitori di cultura che principalmente non potranno che essere gli stessi studenti universitari, i docenti universitari con le loro famiglie, e quanti lavorano, fanno impresa o si interessano di attività culturali e di innovazione».

Percorso comune L’amministrazione comunale sta, quindi, lavorando per organizzare un percorso pubblico con l’Università degli Studi e l’Università per stranieri, ma anche con le rappresentanze degli imprenditori, per caratterizzare e rilanciare sempre più il nostro centro storico in questa direzione. «In conclusione – chiosa il vicesindaco – l’amministrazione comunale continuerà a collaborare con la Soprintendenza, ma anche con l’Adisu e con la Regione Umbria, se vorranno, per tutelare San Bevignate e il Cimitero monumentale, evitando di costruire nuovi studentati in periferia e portando studenti, docenti, lavoratori e imprese della conoscenza nel centro storico».

Figura tecnica Intanto, come richiesto a gran voce anche dagli studenti, in Regione si sta già lavorando per scegliere quale sarà la figura che sostituirà il professor Ferrucci. «Una figura tecnica – spiegava lunedì una nota della giunta regionale – che possa garantire la continuità del governo dell’agenzia, ed affrontare al tempo stesso anche la complessa e delicata vicenda dello studentato di via del Giochetto a Perugia, anche a tutela della contabilità pubblica e del patrimonio regionale». Il nome del funzionario, sembra, già ci sarebbe, manca solo la firma e i tempi tecnici per le consegne. Pare quindi impossibile, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, che le dimissioni vengano ritirate o quantomeno respinte.

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