Caso Gesenu, sindaci: «Sospendere indagati»

I primi cittadini del Trasimeno e Corciano: «Mettere subito mano alla struttura di TSA, nominare un direttore e potenziare le apicalità»

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«Forti preoccupazioni in merito alla situazione relativa alla gestione dei rifiuti». Ad esprimerle sono i sindaci del Trasimeno e Corciano, che in una nota «ritengono indispensabile e urgente che la complessità del problema debba trovare adeguati supporti previsionali ed economici – a tutela della popolazione Umbra – nella revisione del piano regionale dei rifiuti ed invitano tutti i soggetti competenti a procedere con celerità».

«Sospendere gli indagati» La necessità, secondo i sindaci, «emerge anche dalle note vicende giudiziarie in corso e dalla constatazione che gli investimenti relativi al mantenimento funzionale del servizio e, per quanto ci riguarda più direttamente, della discarica di Borgo Giglione, risultano non più rinviabili e dovranno trovare copertura finanziaria nella pianificazione complessiva ed in quella del gestore aziendale Gest. Nello specifico di T.S.A., si chiede l’effettuazione di alcune stringenti e non più differibili scelte. In particolare, occorre intervenire per dare pienamente corso alla già richiesta sospensione cautelare dei soggetti coinvolti nell’indagine dagli incarichi sin qui svolti, a tutela sia dell’azienda che dei dipendenti stessi. Si ritiene, inoltre, che il mutato scenario imponga una organica riorganizzazione aziendale con la rotazione delle figure apicali».

«Serve un direttore» Nello specifico, insistono i sindaci del Trasimeno e Corciano, «va immediatamente dato corso alle procedure di selezione del nuovo direttore aziendale, figura centrale della nuova governance. La struttura tecnica va, comunque, potenziata rispetto alla attuale dotazione, che appare non sufficiente a garantire una adeguata autonomia, nel solco strategico già delineato con le modifiche statutarie. Nelle more e per la durata dell’espletamento di tali adempimenti, è necessario intanto dare immediato corso alla convenzione predisposta con Sogepu, soggetto con il quale, per tipologia e dimensioni, sono auspicabili accordi più ampi, nell’ottica della razionalizzazione virtuosa del settore, anche nella logica di ulteriori collaborazioni con altri soggetti regionali e non solo».

Il ‘piano’ Secondo i primi cittadini, poi, «si rende urgente, altresì, procedere alla predisposizione del Piano Strategico Aziendale, che intervenga sul potenziamento degli impianti esistenti e chiarisca le progettualità future. Il duplice obiettivo che si pone in tal senso è l’assoluta salvaguardia del nostro ambiente che dovrà vedere tutelata l’area dell’attuale discarica anche successivamente alla sua chiusura e della autosufficienza territoriale. Al fine di rendere attuabili tali scelte, il Consiglio di Amministrazione dovrà procedere ad una idonea ripartizione dei “compiti”, affidando specifici obiettivi ai singoli consiglieri.
I Comuni in quanto utenti, a tutela dei propri cittadini, oltreché detentori della maggioranza delle azioni della Società, si costituiranno sin d’ora come parte offesa, in via propedeutica alla partecipazione attiva al giudizio eventualmente instaurando».

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