Ast, incontro saltato: ‘baruffa’ con le sigle

Terni: slitta a mercoledì l’appuntamento in Confindustria sulla ‘cassa’. Usb annuncia lo sciopero. Azienda e gli altri sindacati si spiegano

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L’appuntamento era fissato per lunedì alle 17.30 in Confindustria, a Terni. Ma è stata la stessa associazione degli industriali, in mattinata, a chiamare i sindacati e ad annunciare che la riunione – convocata per esaminare la richiesta di apertura della cassa integrazione presentata dall’Ast di Terni – sarebbe slittata di 48 ore. «A causa di sopraggiunte esigenze interne aziendali» è stata la spiegazione.

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La mobilitazione

Dunque tutto rinviato a mercoledì pomeriggio (ore 18), con qualche inevitabile malumore sul fronte sindacale per il poco preavviso, sfociato in una vera e propria protesta da parte dell’Usb, che ha deciso di estendere a tutto lo stabilimento lo sciopero di 4 ore già in programma nelle giornate di martedì e mercoledì per il solo reparto Acciaieria. La federazione provinciale del sindacato autonomo ritiene «inaccettabile» il rinvio dell’incontro, definendo «irresponsabile» il comportamento dell’azienda. Per ora però l’Usb va da sola, visto che alla mobilitazione non si sono associate le altre sigle presenti all’interno della fabbrica, che attenderanno mercoledì per capire le reali intenzioni dell’azienda in merito a durata e numero di lavori coinvolti nella procedura di cassa integrazione.

Assemblee nei reparti

In fabbrica, per la precisione al Centro di finitura, sempre lunedì hanno intanto preso il via le assemblee convocate per illustrare ai dipendenti diretti e indiretti dell’acciaieria l’ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici. Martedì sarà il turno del Tubificio, poi il 24 e 25 settembre dell’Ast, inevitabile che gli incontri rappresentino l’occasione per tastare anche il polso dei lavoratori sull’attuale situazione di Ast. In questa fase preoccupazioni e malcontento hanno preso il sopravvento, di fronte a notizie che sembrano mettere in discussione l’ottimismo emerso a giugno con la firma dell’accordo al Mise. Intanto sulla fabbrica di viale Brin – e più in generale sull’Umbria – si sono riaccesi i riflettori delle tv nazionali: dopo l’Aria che tira (La7) e Agorà (RaiTre), martedì sera anche il programma Carta Bianca di Bianca Berlinguer, sempre RaiTre, dedicherà un servizio alla situazione dell’acciaieria ternana, anche nell’ambito delle vicende politiche attuali, in vista delle elezioni regionali.

La spiegazione

«Alla luce delle notizie arrivate in questi giorni da Bruxelles, secondo cui la ‘Commissione Europea’ avrebbe deciso – la nota dell’azienda – di includere anche l’Indonesia nell’elenco dei paesi in via di sviluppo soggetti alle misure di salvaguardia a tutela dei produttori di acciaio inossidabile, Ast ha richiesto di posticipare di un paio di giorni l’incontro relativo alla cassa integrazione ordinaria previsto per oggi pomeriggio negli uffici di Confindustria, con le organizzazioni sindacali.  La richiesta nasce dalla necessità di approfondire con attenzione tutti gli impatti che potrà avere questa decisione sul nostro mercato, contribuendo a definire nella maniera più adeguata la richiesta di cassa integrazione ordinaria, la sua durata e il relativo numero di dipendenti interessati».

Parlano gli altri sindacati

E con una nota, nel pomeriggio di lunedì, sono intervenute anche le segreterie di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl, secondo le quali il rinvio della riunione rappresenta da parte dell’azienda «l’ennesimo atteggiamento superficiale che vede criticità di forma e di sostanza, soprattutto nelle modalità in cui si intendono  gestire le relazioni industriali e sindacali». «È paradossale – scrivono i sindacati – che l’incontro previsto per la data odierna (lunedì, ndR), a fronte di tante notizie confusionarie uscite mezzo stampa, venga rinviato senza specificarne la motivazione e che venga annunciato in modo non diretto da parte di Ast, in quanto poteva rappresentare un momento utile per chiarire tutte quelle paure che la comunicazione ufficiale ha generato». L’auspicio è che «il rinvio sia propedeutico a mitigare l’impatto sociale della cassa integrazione nei numeri e nei tempi, anche a fronte di modificati scenari che nelle ultime ore stanno emergendo a livello globale e di mercato». Quanto alla mobilitazione decisa dall’Usb, secondo le cinque sigle «utilizzare lo sciopero della rsu di Ast, su temi interni, introducendo questioni di carattere generale ancora non discusse, è una pura operazione di visibilità di basso profilo, che rischia di generare più confusione di quella che già oggi c’è».

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