Castel del Piano, ecco via Don Pietro Bozza

Perugia, è stato parroco del quartiere dal 1953 al 1999: «Assoluto artefice di molte iniziative che hanno valorizzato Castel del Piano e la sua gente». Sabato l’inaugurazione

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Dal 1953 al 1999 ne è stato parroco e a distanza di vent’anni Castel del Piano – traversa di via dell’Armonia – ha una via intitolata a lui. Inaugurata sabato pomeriggio la cerimonia per via Don Pietro Bozza alla presenza del sindaco di Perugia Andrea Romizi, l’assessore Dramane Wagué, il consigliere comunale Carlo Castori – sua la proposta su invito dell’associazione Tre Torri – e don Francesco, attuale parroco. Molti i cittadini che hanno partecipato all’evento.

Chi era

«Don Pietro, dotato di forte personalità e di spiccata intelligenza, si rivela – ricorda la giunta in una nota – per le sue doti pastorali di parroco tra la gente, facendo proprie le gioie e i dolori di tutti e partecipando, sempre con molta discrezione, agli eventi che caratterizzavano il vissuto del paese. La guida pastorale scelta fin dal principio non viene mai meno nel tempo e non si discosta dalle tradizioni e dall’opera dei suoi predecessori, dando da subito un forte contributo alla devozione del Preziosissimo Sangue di Gesù Crocifisso, che caratterizzerà tutta la sua opera evangelizzatrice. Rinnova con grande adesione dei parrocchiani la compagnia del preziosissimo sangue, e resta sempre attento alle tradizioni perché, come spesso gli piaceva affermare, è un mezzo per alimentare la Fede. Presiede l’Azione cattolica che vede molti giovani partecipare alle iniziative legate al culto della Madonna di Lourdes, promuove incontri di formazione a Villa Sacro Cuore e perpetua la tradizione delle ‘Quaranta Ore Eucaristiche’. Tante sono le iniziative che lo vedono promotore che caratterizzano il suo sacerdozio, a partire dalla Schola Cantorum e continuando con le missioni pastorali con la Pro Civitate di Assisi. Con il suo impegna nasce la Gifra, a cui aderiranno bambini e giovani del dopo cresima con campus a Trevi, Montefalco, Amelia Cannara e Monteluco. La sua personalità lo porta ad affrontare iniziative di carattere sociale, realizzando a Castel del piano la prima scuola dell’infanzia e di un campo da tennis parrocchiale, frequentato anche da noti tennisti e personaggi umbri. Collabora fattivamente alla nuova scuola elementare ‘Luisa Spagnoli’ di via Strozzacapponi, e promuove pellegrinaggi a Lourdes, San Giovanni Rotondo, Loreto e Terra Santa. Davanti alla costante crescita del paese, sente l’esigenza di far costruire una nuova chiesa a Strozzacapponi e si adopera per la costruzione della Chiesina della Madonna del Sale. Viene nominato monsignore, che tiene nascosto in linea allo stile di umiltà che lo ha sempre contraddistinto».

Il ricordo

Castori ha ricordato che «per 46 anni è stato l’assoluto artefice di molte iniziative che hanno valorizzato Castel del Piano e la sua gente. Di lui ricordiamo il carisma, le doti e qualità umane che tutti i fedeli gli riconoscono ancora oggi a 20 anni dalla sua morte, a conferma del fatto che Don Pietro è nei cuori delle persone». Romizi ha parlato di «una bella giornata per il ricordo, la riconoscenza e l’affetto che viene riservato ad una persona che tanto ha fatto per la città e per la comunità, lasciando una importante eredità a Perugia. Da quando sono sindaco sono sempre più consapevole dell’importanza del ruolo di chi svolge importanti funzioni al servizio della gente, come ad esempio i ministri di culto la cui missione è dedicare la propria vita, anima e corpo, alle persone, così come fece mirabilmente Don Pietro». Infine Wagué: «La proposta – ha evidenziato – ha ottenuto unanime condivisione dapprima nella commissione toponomastica da lui presieduta e, successivamente, sia in giunta che in prefettura a conferma dell’affetto e della stima che la città ha voluto riservare a Don Pietro».

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