Castelluccio: «Fiorita non si può vendere»

Braccio di ferro tra abitanti e il sindaco Alemanno sulle navette: «Decisione affrettata e di facciata politica. Noi neanche ascoltati»

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C’era da aspettarselo e la risposta non è tardata ad arrivare. Da tempo, infatti, prosegue il braccio di ferro tra la comunanza agraria, l’associazione Per la vita di Castelluccio di Norcia e la Proloco e il sindaco Nicola Alemanno.

La Sp477

Nodo viabilità Tra ritardi, macerie ancora lì, demolizioni da avviare e Sae mai recapitate, allevatori e agricoltori, commercianti e residenti, non si danno pace che la fioritura possa essere venduta, dietro un ticket, ai turisti mentre a chi a Castelluccio vive e lavora non restano neppure più le briciole. Così un’ulteriore slittamento della data di apertura della strada, la Sp 477, che sarà riaperta l’8 luglio anziché a fine giugno e l’ipotesi di navette per i turisti nel week end della fioritura ha fatto scaturire una nuova presa di posizione. «Lo abbiamo appreso dalla stampa – dicono i castellucciani  – che ci sarà il servizio navetta a pagamento. Tale decisione è stata presa in audita altera parte dal comune di Norcia in totale assenza, fosse anche per mero parere, dei rappresentanti della comunità, soggetti finali ove ricade l’effetto di ogni risoluzione inerente il detto territorio».

IL TERREMOTO IN UMBRIA

Corsa affannata E nonostante il parere contrario espresso, toccherà comunque alla Proloco di organizzare e gestire il servizio navette. «Come mai questa corsa affannata? – si chiedono a Castelluccio – Perché avevano promesso ai turisti che avrebbero potuto ammirare la Fioritura e il comune si era impegnato: di certo ora non può rimetterci la faccia». Sembra, dunque, irrispettoso e scorretto, nei confronti dei cittadini «deportare i turisti per scattare fotografie».  Peccato, però, che a Castelluccio non ci siano servizi igienici, né acqua «e che delle due strutture ricettive messe a disposizione una possa accogliere poche persone mentre l’altra non prevede il servizio ristorazione».

Le proteste

Convenienza Per questi motivi la scelta sembra insensata, «eccessivamente affrettata e dettata da una mera ragione di facciata politica più che da reali intenzioni di far ripartire la vita a Castelluccio». E, soprattutto, senza aver tenuto in considerazione gli interessi e le necessità degli abitanti e dei propri rappresentanti, mai consultati a riguardo. «La risoluzione assunta –  scrivono ancora – senza riconoscere un ruolo ai cittadini-contribuenti-elettori, ha violato come uno schiaffo in piena faccia i diritti e gli interessi dei cittadini, nonché il diritto a una buona amministrazione».

Frazione isolata In tutto questo, ciò che resta, sono il cumulo di macerie mai spostate «dalle quali emergono effetti personali di chi ci ha vissuto, brandelli di ciò che ricorda un’esistenza fatta di duro lavoro per mantenere tenacemente in vita un luogo privo di servizi primari essenziali. Non si comprende quindi quale escursione sia possibile garantire al turista, se non la macabra visione di macerie ovunque e del dolore negli occhi dei castellucciani».

Le parole di Errani Ancor più gravi risultano per i cittadini le parole del commissario alla ricostruzione Vasco Errani, quando afferma «che non ci sono ritardi». «L’esistenza palese di una frazione isolata e non raggiungibile dopo tutti questi mesi – rispondono – rendono l’affermazione del commissario antitetica e inconciliabile». Lì, a Castelluccio, è tutto fermo al 30 ottobre «e noi non consentiamo di accettare una mercificazione della fioritura che altro non è che il risultato di un faticoso lavoro che nasce da un rapporto strettissimo tra uomo e ambiente».

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