‘Catena’ sul web, 300 truffati a Perugia

Promettevano sconti e facili guadagni tramite vendite piramidali. Denunciati in tre dalla finanza. Sequestrati due siti web

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Buoni carburanti, sconti del 100% per l’acquisto di auto, camper, fino ad un immobile: erano i facili guadagni che prometteva alle ignare vittime una ‘catena di Sant’Antonio’ o ‘schema Ponzi’, a cui avevano già aderito circa 300 perugini, numero destinato a crescere nel breve periodo se non ci fosse stato un tempestivo intervento della guardia di finanza di Perugia che ha interrotto la catena. Tre le persone denunciate, tutte italiane.

Il meccanismo

L’iniziativa veniva pubblicizzata attraverso due siti web – ora sotto sequestro – nei quali, con accattivanti spiegazioni, si promettevano i vantaggi economici. Per entrare nel gioco, la persona interessata aveva un solo obbligo: versare 390 euro e convincere almeno altre due persone a sottoscrivere contestualmente il progetto. In cambio i promotori garantivano all’utente l’immediata percezione di 450 euro in buoni carburante ed altri 50 euro per ogni ulteriore persona che avesse aderito al progetto grazie alla sua segnalazione. Oltre a tali benefit, il nuovo membro sarebbe stato inserito in tabelle ‘piramidali’, composte alla base da otto partecipanti, con la prospettiva di scalare le posizioni solo procacciando nuovi utenti. Per scalare la tabella occorreva presentare almeno 32 persone.

Finti guadagni

In verità il sistema, basato su un accordo contrattuale a forma piramidale di ‘economia condivisa’, vietato dalla legge italiana, è studiato per arricchire soltanto colui che sta al vertice del diagramma. Tutti gli altri versano la propria quota associativa, guadagnando nulla o ben poco, tanto da non poter rientrare persino della spesa iniziale. Infatti, il guadagno di un soggetto aderente a tale forma contrattuale deriva esclusivamente dal reclutamento diretto o indiretto di un certo numero di soggetti che a loro volta accettano di aderire al progetto. Tuttavia, il meccanismo è destinato ad interrompersi in quanto per poter soddisfare le aspettative di tutti sarebbe necessario un numero esponenziale di partecipanti. Oltre al danno economico, numerose persone aderenti al progetto, ormai sicure di conseguire i benefici prospettati dall’iniziativa, avevano a loro volta coinvolto amici e parenti.

Alla luce del sole

Per convincere gli utenti dell’autenticità del progetto, i promotori, attraverso i propri siti internet, illustravano le dinamiche del sistema, esaltandone i prospettati enormi vantaggi. Addirittura, in un caso – hanno scoperto i finanzieri -, una premiazione (che consisteva nella consegna delle chiavi di un’auto), si è tenuta in un albergo di Perugia, alla presenza di numerosi potenziali clienti. I tre denunciati, tra cui un perugino, sono stati denunciati sulla base della legge 173/2005 che vieta di realizzare, organizzare o promuovere operazioni o strutture di vendita piramidale e operazioni quali ‘giochi’, piani di sviluppo, catene di Sant’ Antonio. Gli organizzatori rischiano la sanzione dell’arresto da sei mesi ad un anno o l’ammenda da 100 mila euro a 600 mila euro. Per evitare l’ulteriore diffusione del fenomeno, come disposto dalla procura di Perugia, le fiamme gialle hanno sequestrato ed oscurato i due siti internet gestiti direttamente dai responsabili.

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