Cellulare in carcere: «Istituti colabrodo»

Presa di posizione del Sappe dopo quanto accaduto giovedì a Spoleto. FnsCisl: «Impegno del personale nonostante le carenze»

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Dura presa di posizione del Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria dopo la vicenda accaduta giovedì nel carcere di Spoleto per l’ennesimo sequestro di telefoni cellulari in cella.

Un telefono cellulare A darne notizia è Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del sindacato: «Tra giovedì e venerdì, all’interno della Casa di reclusione di Spoleto, sono state eseguite importanti operazioni di polizia giudiziaria che hanno consentito il ritrovamento di un telefono cellulare di ridottissime dimensioni, caricabatterie e ben 4 microsim, perfettamente occultati all’interno di oggetti appartenenti ad un detenuto di origine campana, giunto a Spoleto soltanto domenica scorsa e trasferito dal carcere di Ariano Irpino, dove furono sequestrati due appartenenti alla polizia penitenziaria».

«Carceri colabrodo» Ogni giorno nelle carceri italiani «succede qualcosa ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre», sottolinea Donato Capece, segretario generale Sappe. «Altro che carcere umano e più sicuro, come prometteva il ministro della giustizia Orlando: le carceri sono un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria. Ed è ancora più grave che il telefono cellulare fosse nella disponibilità di uno dei protagonisti della sconsiderata rivolta nel carcere di Ariano Irpino di qualche giorno fa, durante la quale furono sequestrati due poliziotti».

Interventi immediati Per Capece appaiono indispensabili, «nei penitenziari per adulti e per minori, interventi immediati compresa la possibilità di ‘schermare’ gli istituti penitenziari al fine di neutralizzare la possibilità di utilizzo di qualsiasi mezzo di comunicazione non consentito e quella di dotare tutti i reparti di polizia penitenziaria di appositi rilevatori di telefoni cellulari per ristabilire serenità lavorativa ed efficienza istituzionale, anche attraverso adeguati ed urgenti stanziamenti finanziari».

La FnsCisl Il Sappe ringrazia «il personale di Spoleto che dimostra ogni giorno con i fatti la grande professionalità e senso del dovere, nonostante i carichi di lavoro siano in continuo aumento a causa della carenza di personale dovuta ai tagli trasversali di organico operati nel 2017». Anche la FnsCisl loda «la professionalità dei colleghi» e li ringrazia «per l’impegno dimostrato sia in questa occasione, che quotidianamente, nonostante le difficoltà dovute alla cronica carenza di personale».

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