Cellulari in carcere, allarme a Terni

Grande preoccupazione tra tutto il personale viene denunciata da Fabrizio Bonino, segretario nazionale Sappe per l’Umbria

Condividi questo articolo su

Nella tarda serata di venerdì, nel corso di un’operazione di perquisizione straordinaria eseguita all’interno delle sezioni di media sicurezza del carcere di Terni, sono stati rinvenuti 4 telefoni cellulari di cui 2 di piccolissime dimensioni ed uno smartphone di ultima generazione. Gli apparati erano in uso e possesso di detenuti di nazionalità italiana e rumena e, secondo indiscrezioni, era da diverso tempo che potevano disporne impunemente, aggirando tutte le disposizioni che vietano il possesso di telefoni cellulari in carcere.

Preoccupazione

«Il rinvenimento, forse il quattordicesimo nell’ultimo periodo – scrive Fabrizio Bonino, segretario nazionale Sappe per l’Umbria – ha destato forti perplessità e sta generando grandi preoccupazioni tra tutto il personale. Si torna a ribadire a chiare lettere, qualora ve ne fosse ancora bisogno, che i cellulari occultati in carcere sono potenzialmente pericolosissimi per numerosissime ragioni legate alla sicurezza interna e all’incolumità del personale, soprattutto in un istituto come quello ternano in cui sono ristretti detenuti appartenenti a diversi circuiti penitenziari con altissimo livello di pericolosità».

L’organizzazione del carcere

Il segretario ritiene opportuno «richiamare l’attenzione del comandante del reparto, che ha la responsabilità dell’area sicurezza» e chiede «se non sia ormai giunto il momento, dopo anni di gravissime criticità, di rivalutare concretamente l’organizzazione del carcere di Terni. Occorre infatti adottare urgentemente strategie diverse da quelle finora messe in campo e puntare decisamente sulla prevenzione e non sulla repressione di tali fenomeni, organizzando nuovamente e meglio i servizi dell’istituto penitenziario e dei poliziotti penitenziari, facendo recuperare a questi ultimi autorevolezza e credibilità nei confronti della popolazione detenuta divenuta ormai ingestibile dal punto di vista del rispetto delle regole anche attraverso un maggior impiego di personale nei servizi d’istituto e soprattutto durante tutto l’arco della giornata e della settimana».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli