Centrale di Pietrafitta: «109 lavoratori morti»

L’avvocato Biscotti che difende i cittadini chiede alla Procura di acquisire tutti i documenti dei lavoratori: «Incidenza tumorale altissima»

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Non si ferma la battaglia dei cittadini di Piegaro e Panicale certi che, prima o poi, si riuscirà ad arrivare alla verità.

Indagine collettiva L’ultimo atto in una vicenda che, da 60 anni, non ha escluso colpi di scena, è la richiesta inviata dall’avvocato Valter Biscotti, che tutela i cittadini e potenziali persone offese, alla Procura della Repubblica di Perugia, in particolare ai due magistrati, Abbritti e Miliani, che indagano sulla ‘valle dei fuochi’ umbra. «Sulla base di una ricostruzione storica dagli ’60 fino ad oggi – scrive il legale – fatta attraverso la memoria collettiva di notizie e ricordi dei cittadini di Piegaro e Panicale si evidenzia che su circa 600 lavoratori complessivi, di cui circa 410 conosciuti attraverso la memoria collettiva, che durante questi anni hanno lavorato presso la centrale Enel di Pietrafitta, circa 109 lavoratori, salvo ovvie imprecisioni, sono deceduti per malattie tumorali».

Il report Usl La missiva dell’avvocato arriva dopo che, alcune settimane fa, era arrivata la risposta della Usl Umbria 1 al comune di Piegaro – mentre si è in attesa dei risultati per il comune i Panicale – in cui uno studio condotto dall’azienda sanitaria locale certificava che la centrale a carbone Enel non poteva essere ritenuta responsabile dell’incidenza dei malati di tumore in quel comune. Uno studio sulla cui attendibilità lo stesso legale nutre forti dubbi dal momento che «da un’indagine collettiva – spiega Biscotti – effettuata con la collaborazione di diversi cittadini della zona non solo siamo certi che nei suddetti comuni è altissima l’incidenza di soggetti tuttora malati o deceduti negli anni per malattie tumorali, ma si vuole rilevare come anche all’interno della centrale stessa moltissimi sono i lavoratori che nel corso degli anni sono deceduti o si sono ammalati per malattie tumorali». Da qui un’istanza alla Procura della Repubblica depositata in data odierna, con l’elenco di tutti i nominativi dei soggetti deceduti e dei soggetti tuttora malati per malattie tumorali.

I malati Ancora oggi, scrive ancora l’avvocato Biscotti, «circa 28 lavoratori sono tuttora malati di malattie tumorali. Come si può notare, appare altissima l’incidenza dei soggetti deceduti o ammalati, rispetto al totale dei lavoratori che negli anni hanno lavorato presso la centrale Enel». Per questi motivi, secondo il legale, servono ulteriori approfondimenti «per verificare se sussistono o meno condotte tali che in qualche modo possano aver generato tra tutti i lavoratori le malattie su indicate». Da qui la richiesta, ai due magistrati, di acquisire tutta la documentazione relativa a tutti i soggetti che dall’apertura della centrale a carbone Enel hanno prestato lavoro al suo interno.

‘Verità’ Acquisendo la documentazione medica e delle specifiche mansioni dei lavoratori deceduti, di quelli che oggi hanno sviluppato una qualche malattia tumorale l’obiettivo è di verificare e chiarire, una volta per tutte, eventuali responsabilità, oltre che le precise cause di un’incidenza di malattie che appare inverosimilmente casuale.

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