Centri impiego, Arpal: «Gravi inadempienze»

Futura agenzia regionale per le politiche attive del lavoro, i sindacati attaccano la Regione che replica: «Percorso lineare e legale»

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«Mancanza di volontà di continuare il confronto e la contrattazione sindacale in questo complicato processo di efficientamento dei centri per l’impiego, servizi che, oggi più che mai, vedono un costante afflusso di utenza, dato dalle crescenti difficoltà dei cittadini in cerca di lavoro che richiedono, anche in Umbria, un miglior meccanismo di incontro tra domanda e offerta di lavoro». Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Rsu delle Province di Perugia e Terni tuonano in merito all’Arpal, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro: parte l’input per la Regione a quattro mesi dalla sottoscrizione dell’accordo sindacale.

L’APPROVAZIONE DI GENNAIO

Gli impegni disattesi Le organizzazioni sindacali puntualizzano infatti che «sono trascorsi ormai più di 4 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo sindacale tra le organizzazioni sindacali regionali di categoria e dalle rappresentanze sindacali unitarie dei lavoratori della Provincia di Perugia e di quella di Terni, e dall’approvazione della legge regionale per il lavoro da parte dell’assemblea regionale. Purtroppo, dobbiamo riscontrare il mancato rispetto delle scadenze temporali previste dalla legge e il conseguente venir meno degli impegni assunti con le organizzazioni sindacali e le rsu, quali l’avvio di tavoli tecnici di confronto sull’organizzazione della futura Agenzia Regionale per le politiche attive per il lavoro (Arpal).

LA FIRMA DELLA PRE-INTESA

Il silenzio «Nonostante – specificano – le sollecitazioni sindacali di questi mesi e la nota finale unitaria di richiesta di incontro spedita in data 18 maggio, registriamo la totale assenza degli assessori competenti. Le mobilitazioni, le manifestazioni, gli scioperi promossi dalle organizzazioni sindacali e dalle rsu contro la riforma Delrio ed a sostegno della piattaforme sindacali approvate dalle assemblee, hanno prodotto un risultato di rilevanza nazionale (solo in Emilia Romagna e in Toscana, oltre all’Umbria, il sindacato ha conquistato una normativa di salvaguardia per i lavoratori, per la stabilizzazione dei precari, che mantiene la centralità del ruolo pubblico nelle politiche attive sul lavoro). Per questo, rivendichiamo la piena e totale applicazione delle intese sindacali e di quanto contenuto nella legge regionale, per tutelare i cittadini utenti di un servizio fondamentale soprattutto in questa congiuntura socio-economica».

Il confronto Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e Rsu delle Province di Perugia e Terni fanno presente che «si avvicina la scadenza del 30 giugno, data prevista dalla legge di bilancio nazionale per il trasferimento del personale in avvalimento delle Province di Perugia e di Terni dei servizi per l’impiego, a cui si aggiunge una parte del personale trasferito dalla Regione, e sono diverse le questioni su cui abbiamo da tempo chiesto un confronto: passaggio del personale in Arpal, incremento orario di lavoro per i contratti a part-time, dislocazione delle sedi decentrate e relativo potenziamento di personale, stabilizzazione dei precari, modalità di organizzazione del lavoro, utilizzo del fondo salario accessorio dei dipendenti, nonché tutte le questioni di carattere organizzativo ed amministrativo necessarie al normale funzionamento dei servizi».

Gravi inadempienze In conclusione le organizzazioni sindacali ribadiscono che «a fronte di dichiarazioni che individuavano come strategiche le scelte sul tema lavoro inserite nella legge regionale, su Arpal la Regione Umbria sta dimostrando gravi inadempienze e una insufficiente costanza nel portare a termine gli impegni presi ed i termini prefissati. Non vorremmo trovarci di fronte ad inaccettabili situazioni che prevedano pacchetti da prendere a scatola chiusa per la fretta dell’ultimo minuto. Per tali motivazioni, come già avvenuto in altre regioni, riconfermiamo – terminano – la necessità di un immediata convocazione per definire le questioni che come sindacati e rsu abbiamo da tempo sollevato sul futuro dei servizi e sulle condizioni dei lavoratori».

Fabio Paparelli

La replica L’assessore regionale alle politiche formative, Fabio Paparelli, non ci sta e risponde alle sigle: «Non c’è alcun inadempimento come affermato. Lo scorso 18 maggio abbiamo ricevuto una richiesta di incontro da parte dei sindacati e la convocazione partirà lunedì. Appena dieci giorni fa la giunta regionale ha nominato coordinatore Adriano Bei che, unitamente al direttore, ha il compito di elaborare quella proposta di pianta organica e di modello organizzativo innovativo su cui avviare il confronto con i sindacati, insieme all’assessore Bartolini. L’Agenzia è stata registrata presso l’agenzia delle entrate ed è giuridicamente attiva da qualche giorno. Entro il 30 giugno tutto il personale verrà trasferito. L’obiettivo è di dare vita ad un organismo dalle rinnovate potenzialità, in grado di finanziare non la disoccupazione, ma l’occupazione, aumentando la capacità d’incontro tra domanda e offerta con una particolare attenzione alle imprese che avranno un ufficio dedicato alla promozione degli strumenti di politica attiva del lavoro. Allo stesso modo – afferma Paparelli – alzeremo l’asticella per le agenzie formative ed interinali il cui lavoro verrà premiato nella misura in cui si giungerà ad un’occupazione reale. Non si comprende pertanto il senso delle esternazioni prodotte, che rischiano una strumentalizzazione politica. Il mio telefono è sempre acceso e quei dipendenti e sindacalisti che hanno ad interesse esclusivo il buon funzionamento della pubblica amministrazione possono quotidianamente essere informati».

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