Cgil Umbria, Sgalla: «Non temo il dissenso»

Il neo segretario regionale ha ottenuto 87 voti favorevoli, ma 40 contrari: «Diversità di opinioni è la nostra forza»

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di Pietro Cuccaro

Vincenzo Sgalla, appena rieletto segretario generale della Cgil dell’Umbria (87 voti favorevoli, 40 contrari, con 4 schede bianche e una nulla), non nasconde i problemi di consenso, ma ne fa un punto di forza: «Senza dubbio non c’è stata unanimità intorno alla mia figura – ammette a umbriaOn – ma credo sia una delle forze straordinarie di questa organizzazione, in cui si riesce a stare insieme anche se non c’è accordo sulle cose che vengono proposte e credo che questo insegnamento sia prezioso per la ricostruzione di un’area politica»

Il congresso

L’elezione è arrivata al termine dei lavori del XIII congresso del sindacato, che si sono svolti martedì e mercoledì a Perugia, con la partecipazione di 270 delegati dai posti di lavoro e dalle leghe pensionati dell’Umbria. AI lavori del congresso umbro ha preso parte anche Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil nazionale. Il congresso ha prima eletto il nuovo direttivo regionale della Cgil Umbria (92 componenti), la nuova assemblea generale (140 componenti) e la delegazione al congresso della Cgil nazionale che si terrà a Bari dal 22 al 25 gennaio (8 componenti). L’assemblea ha quindi votato il segretario generale su proposta del centro regolatore nazionale.

Come un allenatore

A minare il consenso di Sgalla, a suo giudizio, le posizioni critiche espresse sul segretario nazionale che, ancorché superate, non sono comunque state apprezzate da una parte dei degli iscritti. E questo è evidente a leggere le percentuali. Poi ci sono gli erorri commessi in questi anni, sui quali Sgalla non si tira indietro: «Ne ho commessi tantissimi e li rivendico tutti – dice – quando si prende un impegno del genere bisogna partire dal presupposto che in ogni caso si sbaglierà, l’obiettivo non è non fare errori ma farne il meno possibile; poi, me lo lasci dire, il ruolo del segretario è un po’ come quello dell’allenatore… da fuori sono tutti bravi a dire cosa dovrebbe fare, ma andate a sedervi su quella panchina e poi mi dite».

L’orgoglio del dibattito

«Abbiamo fatto 24 congressi in Umbria in un mese e mezzo, abbiamo discusso con oltre 35mila iscritti, fatto centinaia di assembleee – ricorda Sgalla – un percorso straordinario da cui si ricava una ricchezza preziosa, non credo ci siano tante altre organizzazioni che hanno la possibilità di parlare con le persone come abbiamo fatto noi. Certo, ci troviamo di fronte ad una società cambiata e noi dobbiamo verificare i limiti della nostra azione, ma ho notato pure che sta nascendo un dibattito interno grazie alle forze più giovani, con temi e linguaggi nuovi, che non va assolutamente sottovalutato, anzi».

Il futuro

«Ci aspettano 4 anni di impegno straordinario – ha detto Sgalla dopo la sua rielezione – la Cgil, questa grande organizzazione sociale radicata nei valori della sinistra, sente tutta la responsabilità di costruire un’idea di società e di sviluppo diversa per l’Italia e per l’Umbria, fondata sulla dignità e sulla centralità del lavoro, sul contrasto alle disuguaglianze, sulla solidarietà e sul rispetto delle differenze».

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