«Che fine ha fatto la ‘tonda Francescana’?»

Intervento di Carla Spagnoli sul famoso progetto di Regione, Nestlé e università annunciato a maggio: 7 domande alla Marini. Intanto Ferrero va avanti

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Carla Spagnoli
Presidente Movimento per Perugia

Lo scorso maggio Nestlè aveva annunciato la volontà di inserire nei Baci Perugina la nocciola “Tonda Francescana”®, dopo aver partecipato ad un tavolo tecnico con la Regione e l’Università di Perugia (Fondazione Agraria) sull’argomento.

La “Tonda Francescana”® è una varietà di nocciola creata dai ricercatori dell’Università di Perugia, protetta da brevetto europeo: un enorme potenziale per la nostra regione, una grande opportunità per l’agricoltura regionale perché in grado di attirare investitori e di offrire un prodotto molto richiesto sul mercato.

Ottima idea quella di Nestlè, non c’è dubbio: se il progetto andasse in porto, ci sarebbero territori collinari valorizzati, nuovi posti di lavoro, occasioni per gli agricoltori e soprattutto importanti investimenti per la ricerca e l’ammodernamento delle tecniche agricole. Insomma, una vera e propria boccata d’ossigeno per l’agricoltura umbra e per la sofferente economia dell’Umbria.

Tutto questo grazie all’eccellente lavoro della nostra Università e della Fondazione Agraria. Eppure, a distanza di quasi due mesi dall’annuncio di Nestlé non si è saputo più niente, tutto tace: da parte della Regione non sembra muoversi nulla a sostegno del progetto, anzi sembra che la giunta abbia già negato il suo ok ad un primo progetto presentato dalla multinazionale svizzera, che prevedeva investimenti sulla coltivazione delle nocciole, accordi di collaborazione con imprenditori del settore disposti a finanziare il progetto e nuovi posti di lavoro.

Presidente Marini, potrebbe gentilmente chiarire la posizione della sua maggioranza in merito?
Quali sono le vostre “volontà”?
Perché non è stato ancora firmato un accordo per dare il via al piano, così vantaggioso per la nostra regione?
Quali sono i problemi, quali i dubbi?
Perché, a distanza di due anni dalla sua nascita, la “Tonda Francescana”® non viene valorizzata e sostenuta per come si deve dalle istituzioni, nonostante sia pure brevettata?
Avere nocciole umbre in un prodotto come i Baci Perugina, simbolo di un’intera città e regione, porterebbe un grande ritorno in termini di lavoro ma anche di immagine, e legherebbe ancora di più il Bacio al suo territorio e rafforzerebbe la sua identità umbra! Perché quindi questo immobilismo e prendere tempo della Regione?
Perché gettare alle ortiche un’occasione di rilancio unica?

INTANTO FERRERO SI MUOVE SULLA NOCCIOLA UMBRA

Nel frattempo ad Alba la Ferrero ha siglato il primo accordo di filiera in Umbria con la Pro Agri (consorzio di produttori agricoli). Grazie a questo accordo si punta nei prossimi cinque anni a coltivare fino a 700 ettari di noccioli nei territori collinari alto tiberini, con la Ferrero che si impegna ad acquistare il 75% della produzione e a fornire agli agricoltori umbri la propria esperienza, le proprie conoscenze e competenze sulle nocciole e la loro coltivazione.

Ben vengano questi accordi e gli investimenti in Umbria di un’azienda, come la Ferrero, che è sinonimo di garanzia e che da sempre guarda ai territori in maniera egregia e valorizza i suoi lavoratori! Ora attendiamo i fatti anche per la nocciola ‘Tonda Francescana’® che riguardano un’azienda, la Perugina Nestlé, simbolo della nostra città: fatti, non perdite di tempo e proclami!

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