Cicchini: «Terni sicura? Io rapinato in casa»

Il professore, consigliere comunale della Lega, entra nel dibattito con la sua storia personale: «Non solo stranieri, ma guardiamo la realtà»

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Il sindaco Leonardo Latini, a La7, aveva parlato di «zone franche» e di città «ormai satura dal punto di vista dell’immigrazione». A rispondergli era stato il consigliere comunale Alessandro Gentiletti (Senso Civico) chiedendogli quali fossero queste ‘zone franche’ e di indicare i dati precisi della ‘saturazione’. Ad alimentare il dibattito sulla sicurezza a Terni – reale o percepita che sia – ci pensa ora il ‘prof’ Paolo Cicchini, consigliere comunale in quota Lega e già assessore ai tempi del sindaco Ciaurro. Lo fa raccontando un fatto tanto personale quanto grave.

Il racconto «Venti giorni fa – spiega Paolo Cicchini – io e mia moglie siamo stati rapinati nella nostra casa nella zona di Campomicciolo. Erano trascorse le 3 di notte e una banda di malviventi si è introdotta nell’abitazione. Probabilmmente hanno cercato di assicurarsi che dormissimo, spruzzando dello spray in camera. Ma dopo un po’ mia moglie si è svegliata di soprassalto e se li è trovati davanti, con i volti nascosti da passamontagna. Con le sue urla li ha messi in fuga, dopo che avevano già messo casa a soqquadro, rovistando praticamente ovunque. È stato bruttissimo e devo dire ‘grazie’ ai carabinieri per l’umanità e l’impegno che stanno mettendo nelle indagini».

«Terni sicura, per chi?» «Quando sento esponenti politici affermare che Terni è sicura e tranquilla – prosegue il professor Cicchini – e ripensare a quanto accadutoci, senza contare che negli ultimi tre anni ho già subito tre furti in casa e quattro anni fa l’abitazione di mio fratello è stata presa d’assalto da malviventi, mi lascia molto perplesso. Tranquilla forse lo sarà per chi ha le guardie del corpo o forse è particolarmente fortunato. Non per la gente comune, che ogni giorno si trova a dover fare i conti con fatti analoghi al mio».

Dialogo sì, ma… Un pensiero, Cicchini lo riserva al collega Gentiletti: «Di lui ho davvero stima. Il mio desiderio è di collaborare perché c’è un nemico comune da combattere che si chiama ‘crisi’. Il punto è che si possono avere opinioni diverse, ma non si può negare l’evidenza. Fra prostituzione e furti, oggi Terni presenta un volto che non riconosco più. E non lego tali fatti solo ed esclusivamente all’immigrazione, anzi. Ai tempi di Gianfranco Ciaurro costruimmo un rapporto splendido con l’associazione Namastè di Eddie Nebo, organizzando eventi praticamente in tutta Italia, valorizzando una cultura straordinaria qual è quella della Nigeria e portando in alto il nome di Terni nel segno dell’integrazione. Quella esperienza, oggi va riscoperta e rilanciata».

Il battibecco «Penso – osserva Paolo Cicchini – che abbiamo un grande sindaco che può costruire un futuro nuovo per la città di Terni. Perchè mi sono alterato l’altro giorno, in consiglio comunale, con Orsini del Pd? Perché non posso sentire parlare di moralità da certe correnti del Pd. E perché credo di aver dimostrato, in tanti anni, che la meritocrazia è un concetto che mi appartiene profondamente: a 22 anni – era il 1965 – vantavo già venti articoli per l’archivio del ‘900 della Fondazione ‘Giovanni Gentile’ di Roma. Gli altri, cosa facessero alla mia età, sinceramente non lo so».

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